Linea… di pensiero. Fare e non fare

Una riflessione sul tempo che viviamo

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con il Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati e con il Presidente della Camera Roberto Fico,al Parlamento in seduta comune per la cerimonia di giuramento (foto di Francesco Ammendola - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

Ci sono momenti che subentra la stanchezza, cala la motivazione, si perde il desiderio di fare, di impegnarsi, di partecipare. Ed ecco che troppe persone sono talmente deluse da un “fare e non fare” della politica che disertano perfino le urne, rinunciando al diritto di voto. E spesso schierandosi in uno stereotipato “sono tutti uguali”: “tante belle parole ma pochi fatti!”.

Come in ogni ambiente ci sono persone “per bene” e “per gli altri” e persone “per se stesse” o al massimo per “pochi altri”. Le persone per bene e capaci fortunatamente esistono. Sono quelle che non hanno bisogno per vivere di “solo politica”, ma fanno si che la politica occupi un momento della loro vita, come un servizio vero alla comunità. Per poter trasferire alla politica quanto hanno fatto e fanno nella loro vita di ogni giorno, come madri, padri, come lavoratori, lavoratrici, studenti, studentesse, come persone impegnate nell’associazionismo, nel volontariato.

Sono tante le persone “per bene”, che operano per il bene, che non hanno bisogno di vanto, che non si gonfiano, che non urlano, che sanno, che hanno una preparazione fondata ma non ostentano il loro sapere. Lo comunicano in modo deciso, ma pacato, calmo, rispettoso. Persone “per bene” che si prodigano per gli altri e lo fanno in modo discreto e riservato, senza bisogno di applausi e di onorificenze. Il loro bene è silenzioso ma genersoso, fecondo, portatore di risultati perché il loro fare è un fare di spessore, di qualità. Ma soprattutto è un fare condiviso, partecipe. Capace di disseminare entusiasmo perché il loro prendersi cura è coinvolgente, va al cuore delle questioni, non fa calcoli matematici di tornaconto ma fa calcoli matematici di generosità che dividono e moltiplicano, che producono bene, che creano comunione, che fanno crescere le comunità.

“Non si dica quella solita frase poco seria: la politica è una cosa “brutta”! No: l’impegno politico, è un impegno di umanità e di santità: è un impegno che deve poter convogliare verso di sé gli sforzi di una vita tutta tessuta di preghiera e meditazione, di prudenza, di fortezza, di giustizia e di carità” (Giorgio La Pira).