Ildegarda di Bingen: quando Dio ispira la medicina

Dottore della Chiesa, mistica, profetessa e antesignana della medicina integrata

Una figura particolare quella di Ildegarda di Bingen, forse poco conosciuta, ma poliedrica e densa di spunti per la riflessione e la crescita della fede; per questo proponiamo su queste pagine nel mese di luglio – agosto una serie di articoli a lei dedicati, a cura del diacono Franco Nocchi, che ha approfondito la storia e gli scritti di questa donna speciale.

Santa Ildegarda di Bingen è sicuramente una figura che spicca tra i numerosi personaggi della mistica occidentale e, in particolare, del fertile filone dell’Europa centro-settentrionale durante il Medioevo, e questo grazie all’imponente opera letteraria e musicale prodotta dalla Santa e ai molti temi trattati che si intrecciano nelle sue opere. Nel secolo scorso la popolarità della Santa tedesca crebbe notevolmente proprio per via della natura poliedrica del suo profilo intellettuale, che ha permesso di associarla tanto a storiche istituzioni benedettine, quanto a molti movimenti new-age; questi ultimi, purtroppo, hanno quasi sempre mal interpretato, commercializzato, e quindi “svilito” il sapere di Ildegarda, contribuendo non solo a falsarne il pensiero filosofico e teologico, ma anche a sminuirne la valenza terapeutica e l’attendibilità scientifica.

Ildegarda di Bingen nacque nel 1098 a Bermersheim vor der Höhe, in Germania, e morì il 17 settembre 1179 a Bingen am Rhein, sempre in Germania. Fu beatificata nel 1324 ed è stata nominata dottore della Chiesa il 10 maggio 2012, da Papa Benedetto XVI. Nel 1106, all’età di otto anni, viene accolta nel convento benedettino di Disibodenberg (Renania), ove inizia a confidare le visioni alla magistra Jutta, alla cui morte, avvenuta nel 1136, Ildegarda ne eredita la funzione di magistra sponsarum Christi. Parlando di Ildegarda in una catechesi del 1° settembre 2010, Benedetto XVI afferma che “…in Ildegarda si vede il sigillo di un’esperienza autentica dello Spirito Santo, sorgente di ogni carisma: la persona depositaria di doni soprannaturali non se ne vanta mai, non li ostenta e, soprattutto, mostra totale obbedienza all’autorità ecclesiale. Ogni dono distribuito dallo Spirito Santo, infatti, è destinato all’edificazione della Chiesa, e la Chiesa, attraverso i suoi Pastori, ne riconosce l’autenticità […] questa grande donna, mistica e “profetessa”, che parla con grande attualità anche oggi a noi, con la sua coraggiosa capacità di discernere i segni dei tempi, con il suo amore per il creato, la sua medicina, la sua poesia, la sua musica […] il suo amore per Cristo e per la Sua Chiesa, sofferente anche in quel tempo, ferita in quel tempo anche dai peccati dei preti e dei laici, e tanto più amata come corpo di Cristo….”.

Osservando nell’insieme i numerosi scritti di Ildegarda, non è affatto azzardato affermare che ella  possa essere considerata a pieno merito l’antesignana di quella che oggi viene chiamata “medicina integrata”: la Santa di Bingen, infatti, ha utilizzato tutta una serie di trattamenti che coincidono con le attuali fitoterapia, naturopatia, dietologia, cristalloterapia, utilizzando anche la meditazione, il digiuno e le “terapie artistiche”, basate sulla musica, sul canto e sulla danza. Inoltre vengono elencate da Ildegarda una serie di indicazioni pratiche per perseguire l’armonia “corpo-mente-spirito” della persona, che possono essere considerate una vera e propria psicoterapia: un elenco di 35 virtù (in opposizione a 35 vizi – vedi a piè di pagina relativa TAB 1) che rappresentano gli strumenti che ci possono guidare al ben-Essere, aiutandoci a mantenere quell’equilibrio mentale, corporeo e spirituale funzionale alla  gestione dei “veleni” che ci arrivano ogni giorno dalle situazioni più disparate e che hanno sempre a che fare con la vita di relazione, con il lavoro, con la famiglia, ecc.

La straordinaria peculiarità di Sant’Ildegarda si trova nella fonte, nell’origine della sua ispirazione: le visioni.

La Santa infatti iniziò ad avere le prime visioni già nel 1101, alla tenera età di tre anni; lei stessa descrive così, nei ricordi autobiografici che troviamo nello Scivias (la sua prima opera, scritta nel 1141 e composta da 3 libri), questo evento fondamentale della sua vita: “Dio, già nel formarmi, quando nel seno di mia madre mi spirò l’alito vitale, impresse nell’anima mia questa visione…..già all’età di tre anni vidi una luce così grande che la mia anima ne fu sgomenta, ma a causa della mia tenera età, non ero capace di esprimere quanto provavo. Da quando a otto anni avevo lasciato i miei per essere offerta alla vita spirituale fino a quindici anni, ero solita raccontare con semplicità quanto vedevo nella mia visione, sicché chi mi ascoltava se ne stupiva, chiedendosi da dove e da chi io conoscessi quanto dicevo. E io stessa me ne meravigliavo, perché mentre nell’anima mia avevo la visione di tante cose, continuavo a vedere anche quanto mi stava intorno”.

Ildegarda continua ad avere, col passare degli anni, numerose visioni, ma è solo nel 1141, perché «costretta dalla volontà divina», che inizia a descriverle nella sua prima opera, lo Scivias (il titolo è una contrazione della frase: Scito vias Domini, ovvero “conosci le vie del Signore”): Ildegarda descrive così la visione che darà alla sua Vita una nuova direzione: “Nell’anno 1141 dell’Incarnazione di Gesù Cristo, Figlio di Dio, quando io contavo quarantadue anni e sette mesi vidi un grandissimo splendore: in esso si fece udire una voce dal cielo che mi disse: ‘O essere fragile, cenere da cenere e putredine da putredine, scrivi quello che vedi e odi’ ”.

Così inizia l’intensa ed imponente attività di scrittrice di Ildegarda; di seguito le sue opere principali: la prima, come già abbiamo visto, è lo Scivias, opera in tre libri, che descrive sei visioni per mezzo delle quali la Santa fu resa edotta sulla storia del mondo e della creazione e sull’influsso delle virtù sulla vita dell’uomo e come bisogna servirsi delle virtù per vivere secondo Dio e secondo l’Armonia del cosmo, per conseguire il proprio ben-Essere.

La seconda opera è il Liber vitae meritorum (“Libro dei meriti della vita”) e la terza è il Liber divinorum operum (“Libro delle opere di Dio”), in cui si evidenzia, tra le altre cose, le dinamiche dell’intima interazione esistente tra il microcosmo uomo e il macrocosmo mondo.

La Physica (in 9 LIBRI) è una delle due opere di carattere strettamente scientifico scritte da Ildegarda, assieme al Causae et curae: nell’insieme si tratta di una straordinaria raccolta enciclopedica che tocca uno spettro amplissimo delle scienze naturali, comprendendo la botanica, la zoologia, la mineralogia, la geologia, la farmacopea, e principi di nutrizione e di medicina.

Ildegarda è inoltre compositrice di un’imponente opera musicale composta da settantasette canti spirituali e un melodramma religioso sulle virtù: il tutto rappresenta il più grande corpus musicale del Medioevo che possa essere collegato al nome di un solo compositore o di una sola compositrice, con caratteristiche armoniche basate sulla musica gregoriana, ma con peculiarità tonali innovative ed uniche.

Queste sono le opere maggiori, ma Ildegarda scrive ancora delle Vite di vari santi, un’interpretazione della Regola di San Benedetto, e circa 300 lettere rivolte a numerosi sovrani (…tra cui Corrado III, Federico Barbarossa, Enrico II di Inghilterra) e a pontefici (Eugenio III, Anastasio IV, Adriano IV) affrontando, tra le altre cose, delicate questioni teologiche.

Dei numerosi argomenti trattati dalla Santa di Bingen, nei prossimi articoli ne andremo a sintetizzare due: la gemmoterapia e la musicoterapia. 

TAB 1

VIZIVIRTU’
Amor saeculi – amore profanoAmor caelestis – amore celeste
Petulantia – esuberanza Disciplina – buoni costumi
Joculatrix – gusto dei piaceriVerecundia – pudore
Obduratio – durezza di cuoreMisericordia – misericordia
Ignavia – pigriziaDivina Victoria – vittoria divina
Ira – colleraPatientia – pazienza
Inepta laetitia – malignitàGemitus ad Deum – desiderio ardente di Dio
Ingluvies ventri – gozzovigliaAbstinentia – astinenza
Acerbitas – grettezza di cuoreVera largitas – generosità
Impietas – empietàPietas – pietà, devozione
Fallacitas – slealtàVeritas – verità, lealtà
Contentio – spirito di scontentezzaPax – pace
 Infelicitas – ipocondriaBeatitudo – beatitudine, fiducia in salvezza
Immoderatio – smoderatezzaDiscretio – discrezione, moderatezza
Perditio animarum ateismoSalvatio animarum – salvezza anime
Superbia – superbiaHumilitas – umiltà
Invidia – invidiaCharitas – amore del prossimo
Inanis gloria – desiderio di gloriaTimor Domini – timore di Dio
Inobedientia – disubbidienzaObedientia – ubbidienza
Infidelitas – mancanza di fede religiosaFides – fede
Desperatio – disperazioneSpes – speranza
Luxuria – lussuriaCastitas – castità
Injustitia – ingiustiziaJustitia – giustizia
Torpor – torpore, stupiditàFortitudo – forza
Oblivio – dimenticanza di DioSanctitas – santità
Incostantia – incostanzaCostantia – costanza
Cura terrenorum – materialismoCaeleste desiderium – desiderio di cose celesti
Obstinatio – durezza di cuoreCompunctio cordis – contrizione
Cupiditas – cupidigiaContemptus mundi – rifiuto del mondano
Discordia – discordiaConcordia – concordia
Scurrilitas – scurrilitàReverentia – rispetto
Vagatio – vagabondaggioStabilitas – stabilità, costanza
Maleficium – maleficio, magiaVerus cultus Dei – vero culto di Dio
Avaritia – avariziaSufficientia – sobrietà
Tristitia saeculi – tristezza mondana Coeleste gaudium – gaudio celeste