I volti di Gerusalemme

Racconti del pellegrinaggio dei vescovi Toscani in Terra Santa

Da lunedì scorso, monsignor Giusti insieme ai vescovi della Toscana si trova in Terra Santa per l’assemblea di fine anno. Un’occasione per portare solidarietà alle popolazioni in guerra. Ecco una sua riflessione dopo l’arrivo a Gerusalemme.

Altri volti popolano Gerusalemme.
Il 7 ottobre è in Israele uno spartiacque come da noi è stato il Covid con la differenza che i morti non hanno generato solo dolore ma una montagna di odio.
Si è creato un fossato armato tra i due popoli, un vallo quasi invalicabile molto, molto di più di quello che in Italia percepiamo.
Gerusalemme non è più popolata dal volto dei tanti pellegrini ma dalle foto, ovunque, dei rapiti da Hamas, dei trucidati da Hamas e dei giovani militari deceduti in guerra.
Volti segnati dalla violenza, la quale genera paura e rabbia.
Paura e rabbia, generano la guerra.
In Israele da molti decenni il fuoco covava sotto la cenere e il 7 ottobre ha fatto divampare un incendio “mostruoso” nel vero senso della parola perché ha scatenato l’odio, la diffidenza c’era, ma non il desiderio della morte dell’altro. Oggi l’uno vuole la scomparsa dell’altro. I cristiani, coloro che stanno rimanendo, perché molti fuggono dalla guerra, cercano di fare pace gettando ponti ed educando all’incontro unico luogo dove il fuoco della cattiveria si spegne, nella conoscenza, stima e affetto verso l’altro divenuto amico.

E ieri sera durante la cena dei Vescovi nella casa della Custodia di Terra Santa, è suonato l’allarme; il Vescovo ci ha raggiunti con questo messaggio

Cena con missili
Terrazza di Casa Nova, ospiti della Custodia Francescana di Terra Santa, con il Vice Console d’Italia, il Segretario della nunziatura e giornalisti Rai e di TV 2000 a metà cena è suonato l’allarme: missili dallo Yemen. Il Console verifica sull’app governativa le zone a rischio. Noi siamo al limite ma in ottima posizione per vedere l’intercettazione dei missili yemeniti da parte dei sistemi difensivi israeliani. Il personale di Casa nova, tutti palestinesi, ci aiutano a riconoscere l’intercettazione: batuffoli bianchi neppure tanto lontani. Ci si abitua proprio a tutto e a convivere anche con gli attacchi missilistici. Che bella la pace! Per chi è foresto vedere un attacco missilistico agita un pochino.