Testimoni di fede
Giada, nel libro “Un arcobaleno di santità”
La giovane catechista livornese citata nella pubblicazione di suor Cristiana Scandura

Nel mese di maggio, al termine della celebrazione della Messa in memoria di Giada Menicagli, suo padre Roberto ha presentato un libro di testimonianze di fede ed è stato letto il capitolo che riguarda sua figlia. Il libro si intitola “Un arcobaleno di santità. Testimoni della fede dei nostri giorni” ed è stato scritto da Sr. Ch. Cristiana Scandura osc, una suora di clausura dell’ordine delle Clarisse del Monastero Santa Chiara di Biancavilla (CT), che dal 2020 ha iniziato l’apostolato tra i carcerati e che dal 2021 ha iniziato a pubblicare sui social riflessioni, preghiere, canti di lode. Sr. Cristina è scrittrice di 9 libri sulla vita claustrale, sui carcerati e sui testimoni di fede e di speranza. Nel libro la scrittrice mette un’introduzione molto significativa, per spiegare il concetto ” arcobaleno di santità”, che ha usato nei suoi due libri sui testimoni di fede e queste sono le sue parole: l’arcobaleno c’è, per grazia di Dio, ma sempre più spesso ci fermiamo a contemplare le nuvole. L’arcobaleno c’è, ma abbiamo perso la capacità di cercarlo, di vederlo, di stupircene, di gioire e di ringraziarne il Signore. Fuori di metafora, il bene è presente nella società odierna ed è anche tanto. Gli esempi di santità ci sono anche nel mondo di oggi. I santi non sono confinati nei secoli lontani, al contrario, sono presenti oggi, nelle nostre abitazioni, proprio accanto a noi… Per grazia di Dio, nel corso della storia non sono mai mancati gli esempi di uomini e donne che hanno vissuto la santità nell’umile quotidiano, in qualunque stato di vita, diventando testimoni luminosi della fede. Riflettere su di essi, meditarne la vita, raccontare il bene che hanno compiuto, la fortezza con cui hanno affrontato le inevitabili prove dell’esistenza, la gioia con cui hanno vissuto il Vangelo, costituisce per noi uno stimolo immenso a fare altrettanto… Attraverso queste pagine, ci immergeremo nelle storie di alcuni dei testimoni della fede dei giorni nostri, persone che, con la loro fede, il loro coraggio, la loro dedizione e la loro umiltà, sono diventate un faro di speranza e di luce per tanti. Sono figure che, pur nella loro diversità, ci insegnano che la santità non è un privilegio riservato a poche eletti, ma una chiamata universale che ogni persona può accogliere e vive nel proprio quotidiano.
Ecco che sr. Cristiana parla anche di Giada Menicagli, esattamente da pagina 66 a pagina 68, in cui racconta la sua vita ed evidenzia la sua grande devozione a Gesù Eucaristico ed alla Parola di Dio. Dice: “al centro della sua vita c’è Gesù che incontra nell’Eucarestia, nelle persone più bisognose, negli anziani, nei poveri, nei malati, nella preghiera assidua e nella meditazione”. Nel libro vengono riportate le frasi che spesso diceva Giada, come il suo motto “chi cerca il Signore lo ha già trovato“, come la frase che ripeteva alla mamma Emanuela “devo capire cosa il Signore vuole da me”. La scrittrice mette in luce la spiritualità di Giada, che traspare anche dai suoi capelli biondi, dagli occhi azzurri come il cielo e dal suo sorriso luminoso. La fede di Giada diventa più forte quando il 14 maggio 1998 incontra per la prima volta la Sacra Sindone; la testimonianza dice che Giada sia stata un supporto importante nella vocazione di fede di suo fratello Fabio, che è entrato in seminario il 4 ottobre 1998 e che oggi è sacerdote. Giada nel 1999 all’età di 25 anni viene affetta da una grave malattia, il padre Roberto dice che “è stata un genitore più che una figlia“. Sr. Cristiana racconta che nei quaranta mesi di malattia avviene l’ascesa continua alla santità e la scoperta della propria vocazione: accompagnata dal vescovo emerito Ablondi e dal vescovo Coletti, continua la sua missione di evangelizzatrice, di preghiera del rosario in ospedale, porta Gesù tra i sofferenti. Giada vive anche manifestazioni mistiche e sente la responsabilità di sensibilizzare maggiormente la sua comunità parrocchiale sul mistero pasquale. Giada è consapevole della sua missione, accetta la volontà di Dio e diffonde la Parola finché il Signore le consente di stare in questo mondo, finché torna alla casa del Padre il 4 gennaio 2003. Per questo motivo Giada Menicagli è stata considerata dalla scrittrice, e non solo da lei, testimone di santità dei nostri giorni: una persona semplice, umile, concreta, unica. Una ragazza con un dono magnifico, che è quello di portare l’Amore di Dio al prossimo e con la capacità di fare convertire le persone, consolare i sofferenti, dare pace a chi è nel fine vita. Tutto questo perché Giada è il simbolo della speranza, della vita eterna, dello splendore di chi riflette la luce divina. Chi non conosce Dio, una volta conosciuta Giada non può fare altro che imparare ad amare Gesù Cristo, per l’esempio che rappresenta.
Il prossimo appuntamento con le testimonianze su Giada sarà a giugno, presso la parrocchia della Sacra Famiglia. Per chi volesse portare un fiore sul sepolcro di Giada, il suo corpo riposa nel camposanto di Santa Giulia.


