Giada, il mare negli occhi

Un'altra testimonianza di chi ha conosciuto la giovane catechista

L’appuntamento con la testimonianza di Giada Menicagli del mese di settembre è la pagina del libro “Schegge,” letta il 4 settembre, dopo la messa in memoria della ragazza, celebrata nella parrocchia Sacra Famiglia. Ecco il testo che la famiglia mette a disposizione dei lettori de “La Settimana tutti i giorni”


GIADA Il Mare e il cielo negli occhi… un sorriso che illumina il suo bel viso… occhi stupendi pieni di luce. Il primo ricordo di Giada che affiora alla mia mente si riferisce, più o meno, agli anni ’80 Giada aveva allora sei o sette anni. Durante l’estate, in quegli anni, andavamo al mare con Emanuela e Fabio a Quercianella. La vedo con i suoi calzoncini corti e quelle belle “gambette tornite”, allegra, sorridente.
Le piaceva il mare, come a tutti noi; andava con Fabio alla ricerca di granchi, gangilli… nuotava, faceva i tuffi… sapeva apprezzare tutto. Poi la merenda e di nuovo il mare. Io ed Emanuela a chiacchierare sullo scivolo del porticciolo. Verso sera, alla fermata dell’autobus, eravamo soliti giocare agli indovinelli e giù risate! Già allora mi colpiva il sorriso che illuminava il suo bel viso… anche gli occhi ridevano… quegli occhi stupendi. Un altro ricordo:  Giada alle scuole medie e al primo anno del superiore. Era un po’ preoccupata per il francese e talvolta veniva da me per rivedere insieme la lezione.
Appariva seria e dispiaciuta: non tanto per i compiti difficili,  quanto per l’insegnante, con la quale, forse, non riuscì subito a stabilire un’intesa profonda.   La vedo nel gruppo dei cresimandi, con Irene l’amica delle elementari , entusiasta e assidua ad ogni incontro pronta a confermare la sua fede, già così tanto consapevole e profonda.  Molto forte Giada, ferma nelle sue convinzioni e decisioni… con il mare
negli occhi. La ricordo all’università, catechista in Parrocchia. Ogni sabato, nella stanza con il suo gruppo: preparava i bambini all’Eucarestia, piena di creatività e di gioia, trasmetteva loro il mistero di Gesù, che lei viveva così profondamente: Era “trasparente” Giada… con il mare e il cielo negli occhi. Fu Giada che mi accompagnò dall’avvocato per chiarire la mia difficile situazione familiare. Mi espresse la necessità di fare questo passo, per me e per i miei figli. Sempre molto decisa. Aveva 22 anni. Poi l’inizio della malattia, l’aggravarsi della situazione: sempre molto forte Giada… con il mare e il cielo negli occhi. Appena stava meglio, la domenica mattina, veniva con Roberto o con Samuele a trovare Isolina e tutti noi… negli occhi
il cielo e il mare, nel cuore la forza di Gesù che trasmetteva a tutti noi. Viveva la sua malattia come consapevolezza di una scelta, di una vocazione, di una chiamata; la viveva nell’abbandono, nella fiducia, nel pianto, mai nella disperazione. Forte nei gesti, nelle parole, nei modi… sicura e ferma fino all’ultimo. Tre giorni prima che morisse andai in ospedale a trovarla: era quasi sempre assopita. Emanuela le si
avvicinò all’orecchio e le disse il mio nome: Giada aprì gli occhi e mi sorrise… il mare e il cielo in quegli occhi e nel cuore. Rita.


Questa testimonianza potrebbe rattristare gli animi dei lettori, in realtà è la testimonianza della vita. Giada era una ragazza molto forte che amava la vita, che aveva incontrato Gesù e nella sua semplicità si era messa al servizio degli altri perché metteva a frutto tutte le opere di misericordia. Era nella sua indole aiutare e amare il prossimo, persino nei casi più difficili. Rita è una signora che ha conosciuto Giada, che l’ha vista all’opera, che è stata accompagnata da Giada anche ad affrontare i suoi problemi quotidiani. E Rita ha visto la dolcezza, la letizia, l’umiltà, l’accettazione della sofferenza, la bellezza di Giada fino ai suoi ultimi giorni. La bellezza del suo sorriso e dei suoi occhi colore del cielo e del mare anche nel momento in cui lei attendeva la fine della sua vita terrena. Un sorriso che testimonia che non era sola. Amata dalla sua famiglia sulla terra, la aspettava un amore più grande in cielo, quello di Dio e Giada era pronta a lasciarsi andare libera, avvolta dall’abbraccio del Signore. 

La prossima testimonianza di Giada sarà letta il 4 ottobre sempre nella parrocchia della Sacra Famiglia. Per chi volesse portare un fiore al suo sepolcro, Giada riposa nel camposanto di Santa Giulia di Livorno.