Da un pellegrinaggio nasce una bella amicizia!

Il brano evangelico della Domenica vissuto insieme al gruppo

Domenica 31 agosto il gruppo dei pellegrini che si sono recati a Notre Dame du Laus il 26 e 27 luglio si sono ritrovati a Parrana San Giusto nella chiesa parrocchiale guidata da don Claudio Ciurli.

Questo pellegrinaggio ha dato vita ad un gruppo whatsapp creato da Ottavia Margotta per facilitare le comunicazioni e gli scambi di avvisi; non è stato mai eliminato perché i partecipanti hanno avvertito la necessità di condividere le emozioni di questo evento religioso e le ripercussioni che questo ha avuto nell’animo di ciascuno. Grandi sono state le benedizioni che i pellegrini hanno ricevuto spiritualmente e nel corpo.

È nata una bella amicizia e infatti abbiamo deciso di ritrovarci da don Ciurli per la Santa Messa domenicale insieme alla sua comunità. Don Claudio infatti aveva partecipato anche lui al pellegrinaggio in Francia.

Alle 9,30 è iniziata l’Adorazione Eucaristica con la recita del Santo Rosario. La Santa Messa a seguire alle ore 10,30 è stata animata dai pellegrini. Don Claudio nella sua omelia ha riflettuto sul valore dell’umiltà. L’umiltà, per i cristiani, è riconoscere che tutto ciò che abbiamo – talenti, forza, intelligenza – viene da Dio. Non significa pensare di essere inutili o inferiori, ma avere una visione realistica di sé: sapere che siamo preziosi, ma anche limitati, e che abbiamo bisogno di Dio.

Gesù e Maria sono il modello perfetto di umiltà: l’umiltà è il contrario della superbia e della vanagloria: mentre la superbia ci fa credere di essere autosufficienti, l’umiltà ci apre alla fiducia, alla gratitudine e al rispetto degli altri. È la base di tutte le altre virtù: senza umiltà, non possiamo davvero amare, perdonare o servire gli altri.

Come diceva Sant’Agostino: “La prima virtù cristiana è l’umiltà. La seconda è l’umiltà. La terza è l’umiltà. La Superbia è l’atteggiamento di chi si crede superiore agli altri, disprezza chi lo circonda e vuole essere come Dio. Allontana da Dio e dagli altri. Il superbo non accetta correzioni, giudica con durezza e ha un cuore chiuso alla grazia. La Vanagloria è il bisogno di apparire: è il desiderio eccessivo di essere ammirati, lodati, riconosciuti. Non è tanto la convinzione di essere superiori, ma il bisogno di mostrare agli altri quanto si vale. Porta a vivere per l’approvazione altrui, a fare il bene solo per essere visti, e a perdere la sincerità del cuore. La Superbia e la vanagloria sono pericoli per il cristiano, separano da Dio: perché mettono l’ego al centro, invece di Dio. Rovinano i rapporti umani: generano giudizio, competizione, invidia. Ostacolano la vera carità: chi è superbo o vanaglorioso non ama davvero, ma cerca solo sé stesso.