Le parole della festa
Da cosa dipende la nostra vita?
Il commento al Vangelo della XVIII domenica del tempo ordinario

In quel tempo, uno della folla disse a Gesù: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?». E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede». Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sé: “Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? Farò così – disse –: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!”. Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?”. Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio».
Da cosa dipende la nostra vita? In che modo siamo al mondo? Il Vangelo ci mette davanti due vie che affermano di avere la risposta a queste domande, per cui è necessario prestare attenzione. La prima via è fatta di giudizio, di beni terreni, di rivalità, di accuse ecc… Non mentiamo: è la via in cui il nostro cuore, gran parte del tempo, si ritrova a camminare spedito. La meta di questo percorso, però, non è niente di piacevole: alimentare rabbia, invidie, gelosie e molto altro è un gesto terribile e senza senso. Invece, la vera abbondanza, la vera gioia sta nel saper dove costruire la propria vita, su quel fondamento certo che è la misericordia del Signore per noi.