“Credi tu questo?”

Apertura della Settimana di Preghiera per l'unità dei cristiani

Il culto presso la Chiesa Valdese ha aperto le celebrazioni della Settimana di preghiera per l’Unità dei cristiani. Il tema della Settimana del 2025 si ispira al brano del Vangelo di Giovanni: “Credi tu questo?” (Giovanni 11,26). Le preghiere e le riflessioni sono state preparate dai fratelli e dalle sorelle della Comunità monastica di Bose nel nord Italia. Come di consueto, un gruppo internazionale nominato congiuntamente dal DPUC e dalla Commissione Fede e Costituzione del Consiglio Ecumenico delle Chiese ha lavorato sul materiale insieme ai redattori, per finalizzarlo.

Quest’anno il commento al testo biblico tratto dal Vangelo di Giovanni è stato tenuto dal Pastore della Chiesa Valdese Daniele Bouchard. In questo capitolo (11, 17-27) abbiamo il dialogo tra Gesù e Marta, durante la visita di Gesù alla casa di Marta e Maria a Betania, dopo la morte del loro fratello Lazzaro come racconta l’evangelista Giovanni. All’inizio del capitolo viene detto che Gesù, Marta, Maria e Lazzaro erano veramente amici e quando Gesù viene informato che Lazzaro era gravemente ammalato rassicura Marta che la sua malattia non porterà alla morte ma servirà a manifestare “la gloriosa potenza di Dio e quella di sua figlio”; Gesù rimane in quel luogo per altri due giorni. Quando Gesù arriva a Betania nonostante fosse stato avvertito del rischio di essere ucciso, Lazzaro era nella tomba da quattro giorni e Marta una donna pur avendo una profonda fede, esprime però parole di rammarico nei confronti dell’arrivo tardivo di Gesù. Ma immediatamente dopo manifesta una professione di fede nella sua potenza salvifica: “e anche ora so che Dio ascolterà tutto quello che tu gli domandi”. Quando Gesù la rassicura che suo fratello risorgerà lei proclamando la propria fede religiosa dice che sa che nell’ultimo giorno risorgerà anche lui, ma Gesù la conduce oltre, dichiarando il suo potere sulla vita e sulla morte rivelando la sua identità di Messia.

Dopo questa sorprendente affermazione Gesù pone a lei una domanda diretta e personale: “credi tu questo?” Marta risponde con le parole della Bibbia, definendolo “l’unto, il Messia” e Gesù accetta la sua risposta per poi passare all’azione della risurrezione di Lazzaro. Quello che Gesù ha fatto con Lazzaro è un gesto simbolico annuncia cioè che è Lui stesso colui che porta la vita e ci fa incontrare Dio anticipando ciò che avverrà alla fine dei tempi. Gesù vuole che tutti abbiamo fede e crediamo che ci dona la vita ed è su questo che si fonda la comunione tra cristiani di diverse confessioni e quando celebriamo le liturgie recitiamo insieme il Credo niceno-costantinopolitano, e nell’attesa del suo ritorno siamo chiamati come cristiani a testimoniare insieme questa fede nella risurrezione che è fonte di speranza e di gioia da condividere con tutti. Non possiamo dimenticare che quest’anno ricordiamo l’anniversario dei 1700 anni del Primo Concilio ecumenico a Nicea e in questi giorni ci è offerta l’occasione per riflettere e celebrare la fede comune dei cristiani come è stata espressa nel Credo formulato in quel Concilio. La Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani 2025 è un invito ad attingere a tale eredità comune e ad approfondire la fede che unisce tutti i cristiani.

Al termine della liturgia il delegato per l’ ecumenismo e dialogo della diocesi di Livorno Andrea Zargani ha rivolto un saluto di ringraziamento speciale al pastore Bouchard che purtroppo a luglio lascerà la comunità valdese di Livorno e Pisa per andare a guidare la Chiesa di Bologna.