Conoscere se stessi e gli altri

La Messa, il pranzo e il laboratorio esperienziale: il racconto di una domenica

16 marzo, seconda domenica di Quaresima, un bel gruppo di persone provenienti da varie località italiane (Pisa, Lucca, Firenze, Prato, Siena, Faenza, Mantova, Verona) si è ritrovato, insieme a molti fedeli della Diocesi di Livorno, in Cattedrale ed insieme hanno partecipato alla Celebrazione eucaristica delle 10,30.

Il gruppo dei “non livornesi” è nato nel marzo 2020, quando il prof Franco Nocchi, ormai ex docente universitario di Psicologia, ora in cammino verso il Sacerdozio nella diocesi di Livorno, durante il primo e “pesante” lockdown iniziò a mettere a disposizione gratuitamente la sua professionalità e la sua esperienza organizzando sedute settimanali on line di gestione emozionale.

Gradualmente le sedute on line si sono trasformate anche in incontri di preghiera, producendo frutti spirituali rilevanti, matrimoni, conversioni, riscoperta della relazione con Cristo, partecipazione alla Messa domenicale.

Questa variegata realtà di fedeli provenienti da varie parti d’Italia, vuole ora  trovare unità nella partecipazione di eventi organizzati in Diocesi e aperti a chiunque voglia partecipare e condividere.

Alla Messa ha fatto seguito e corona una bella riflessione di don Donato Mollica, preposto della Cattedrale, sul valore e il senso della Quaresima, sintetizzabili in 5 “P”: Pentimento, Penitenza, Pazienza, Preghiera, Perdono.

Quindi tutti al seminario Gavi per il pranzo. Pranzo al sacco, con condivisione di dolcetti vari, ma soprattutto condivisione di storie, esperienze, desiderata.. in un clima di fraterna amicizia. La cappellina era a disposizione per momenti di preghiera e di silenzio ed è stata molto frequentata.

Alle 15 nella sala Fagioli il laboratorio esperienziale guidato da Franco Nocchi: “Conoscere e gustare la tristezza per prevenire e combattere la depressione”.

Siamo stati accompagnati in un percorso di “conoscenza” della tristezza e della gioia e delle loro derive disfunzionali (depressione, attivazioni maniacali, disturbi bipolari).

Abbiamo capito che la tristezza ha una sua utilità, prima di tutto perché segnala agli altri un bisogno di vicinanza e di accudimento. Potrebbe avere come sottotitolo: “ho bisogno di coccole”. In più, in quello spazio vuoto che essa crea io posso vedere le situazioni e le emozioni in modo diverso, aiutandomi  a ridefinire in modo critico quanto accaduto e a rielaborare le mie esperienze traendone benefici in termini di sviluppo personale.

Abbiamo capito quanto è davvero importante conoscere le proprie emozioni per saperle gestire e poterle incanalare in positività. Sicuramente occorre appropriarsi di quanto afferma San Paolo: “Non tramonti il sole sopra la vostra ira”, ed impegnarsi costantemente per concludere la propria giornata in grazia di Dio o almeno nella quiete dei sentimenti e delle emozioni.

Eravamo quasi un centinaio di persone di varie età ed esperienze, e per più di tre ore nessuno si è alzato dalla sedia allontanandosi dalla sala: si potrebbe dire che sentiamo forte il  bisogno di imparare a conoscere noi stessi, di comprendere il funzionamento di quel dono meraviglioso che siamo e che è opera di Dio.

Attendiamo il prossimo incontro, che si terrà a maggio e che auspichiamo sia arricchito da nuove partecipazioni.