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Tre giorni con i ragazzi e il grazie ai parrocchiani

La lettera del parroco

Parole chiave: minicampeggio gabbro nibbiaia (1)
Vita delle parrocchie di S. Michele al Gabbro e S. Giuseppe a Nibbiaia

Tre giorni insieme. Questa è stata l’esperienza del minicampeggio, un ritiro quaresimale, a cui hanno partecipato 43 ragazzi delle Parrocchie di Gabbro e Nibbiaia. Diversi i momenti vissuti: Messe, adorazione, giochi, laboratori, pernottamento nella Casa San Michele e Veglia di preghiera presieduta dal Vescovo. Inoltre, la Domenica ha coronato questa esperienza con la Solenne Celebrazione dell’Eucaristia, presieduta dal Vescovo e animata dal Coro di Montenero, nella quale sono stati ringraziati circa 30 volontari che hanno sostenuto i lavori alla Pieve e alla Casa canonica in questi anni.

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Il Parroco, don Matteo, ha scritto una lettera per ricordare l'importanza di questo bel momento:

 “Noi siamo un popolo!”

Eccellenza Reverendissima e carissima,

cari fratelli e sorelle in Cristo: noi siamo un popolo, il popolo santo di Dio, pellegrino nel tempo e nella storia!

Noi siamo un popolo! Un popolo non è una popolazione: non basta abitare fisicamente un luogo per fare comunità. Un popolo non è nemmeno la somma degli abitanti: tanti vivono qui, ma si vedono poco o nulla. Un popolo, infine, non è un insieme di passanti: quanti vedono ogni giorno la nostra bella chiesa, catalogandola semplicemente come una rotatoria. Al contrario, lo sappiamo bene, essa è il cuore, il centro pulsante di questo nostro amato paese: questa è la casa di Dio, il suo tempio santo. Qui i bimbi nascono alla vita e i ragazzi si avvicinano al Signore con i sacramenti. Qui i giovani si promettono l’amore nel matrimonio e sempre qui salutiamo i defunti, con la speranza di rivederci lassù, nel santo Paradiso. Questo è il luogo della salvezza e la santa casa, le cui porte sono sempre a tutti spalancate.

Noi siamo un popolo! Una realtà che, forse, ha corso il rischio di disgregarsi, man mano passava il tempo, e, a volte, si è persa in liti e divisioni. Ma, alla fine, questa mattina siamo qui per dire solennemente che i gabbrigiani sanno esserci, fare sentire la loro voce, essere comunità. L’abbiamo sperimentato tutti in questi anni: un progetto comune ci ha uniti, resi famiglia e fatti crescere. Alla presenza del Vescovo, dobbiamo elogiare tanti collaboratori, tanti fratelli e sorelle senza i quali nulla di ciò che vediamo sarebbe stato possibile. Grazie di vero cuore: vi siete spesi con tutto voi stessi per rendere bellissima questa parrocchia e questa nostra Pieve.

Noi siamo un popolo! Uno stuolo di bambini, che, ogni giorno, tra una partita di pallone e un film, colorano i nostri spazi. Un gruppo animatori, che sono cresciuti e di cui siamo orgogliosi, perché sanno essere modelli e punti di riferimento per i più piccoli. Un insieme di famiglie, che tentano, pur con tutto ciò che accade nel mondo, di educare al bene, ai valori e alla fede in Gesù. Alcuni adulti, che si impegnano negli organismi di partecipazione (Consiglio pastorale e Consiglio affari economici). Tantissimi volontari, che rendono uniche le nostre associazioni (Misericordia, Acli e Anspi), ora legate al tessuto parrocchiale non più nei termini di liberi strumentisti, bensì come unico coro, che solo insieme è capace di cantare armonie strepitose.

Noi siamo un popolo! Fragili, ma consapevoli che abbiamo bisogno di camminare. Duri come il gabbriccio, ma generosi e desiderosi di far crescere questa realtà. A volte litigiosi, ma sempre pronti a fare la pace quando si tratta di costruire qualcosa insieme. E i numerosi collaboratori che tra poco ringrazieremo, così come la targa che benediremo, ci testimoniano esattamente questo: siamo un popolo, una fraternità, una comunione proprio perché Lui, il Signore, ci ha radunati e ci ha invitato a fare insieme un tratto di strada. Grazie di cuore, dunque, a tutti questi volti e queste storie, che portano il nome di famiglia. Grazie perché abbiamo gioito insieme, pianto insieme, discusso insieme, costruito e, a volte, anche sbagliato insieme. Grazie, soprattutto, al nostro amato Vescovo, che oggi è qui tra noi per testimoniare come la Chiesa è sempre accanto agli uomini, in ogni tempo e in ogni luogo. Non stanchiamoci mai di essere Chiesa, non stanchiamoci mai di fare comunità, non stanchiamoci mai di essere popolo. Tutto passa, il profumo dell’amore resta. Per sempre.

 

Il vostro Pievano, Don Matteo

Vita delle parrocchie di S. Michele al Gabbro e S. Giuseppe a Nibbiaia
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