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Per tutti gli innamorati

La benedizione con le reliquie del Santo 

Parole chiave: san Valentino (9)
Alla parrocchia S. Ferdinando nella festa di S. Valentino
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“L’amore non ha età”! Tutti gli innamorati della Parrocchia di San Ferdinando, hanno ricevuto la benedizione di San Valentino, dalle mani del parroco Emilio. La cosa è stata resa ancora più solenne dal fatto che la bellissima Chiesa barocca stupisce per i tesori che contiene e fra questi un preziosissimo reliquiario contenente un frammento di San Valentino, noto a tutti come il santo protettore degli innamorati. Padre Emilio infatti ha impartito la benedizione proprio con questo reliquiario.

Per coloro che non sanno o non ricordano il motivo per cui San Valentino è la festa degli innamorati e si celebra tutti gli anni il 14 febbraio, ricordiamo che

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la storia più accreditata ci porta indietro ai tempi dei Romani, quando intorno al 496 d.C., papa Gelasio I volle porre fine ai lupercalia, riti pagani dedicati al dedicati al dio della fertilità Fauno, nella sua accezione di Luperco, protettore del bestiame e dei campi. In questa occasione, il 15 febbraio, si celebrava la rinascita della natura, la sovversione delle regole, la distruzione dell’ordine precostituito, perché la società potesse purificarsi e rinascere ogni anno. I servi prendevano il posto dei padroni, si indossavano maschere e le donne romane si sottoponevano ai colpi delle verghe, vibrati da uomini per lo più svestiti: la convinzione era che questo rituale propiziasse la fertilità. In aperto contrasto con la moralità cristiana, i lupercalia vennero aboliti (anche se in parte queste manifestazioni sopravvivono ancora oggi nella tradizione del Carnevale e fu sostituita da Gelasio I con l’istituzione di una giornata dedicata all’amore romantico, seppur sempre fertile e fruttuoso. E la associò idealmente alla protezione di San Valentino. La tradizione tramanda che sia nato a Interamna Nahars, l’attuale Terni, nel 176 d.C., Valentino era un vescovo martire. Secondo la leggenda, fu scelto come patrono degli innamorati perché fu il primo a celebrare l’unione tra un legionario romano e una donna cristiana. La festa di San Valentino come la conosciamo oggi non è certo quella stabilita da Gelasio I. Dobbiamo arrivare al XV secolo, quando Carlo duca d’Orleans, mentre era prigioniero nella Torre di Londra, scriveva bigliettini d’amore alla moglie, chiamandola “dolce Valentina”, rifacendosi a un verso dell’Amleto di Shakespeare. Ofelia, infatti recita: “Domani è san Valentino e, appena sul far del giorno, io che son fanciulla busserò alla tua finestra, voglio essere la tua Valentina”. Da qui, l’idea nata in tempi moderni, di scambiarsi messaggi d’amore in occasione di San Valentino.

Al termine della celebrazione sono stati dati a tutti gli innamorati presenti dei cuori rossi con dentro i confetti come segno di rinnovo del proprio amore.

Alla parrocchia S. Ferdinando nella festa di S. Valentino
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