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L'incontro con l'assessore comunale alla cultural Lenzi

L'incontro con l'assessore Lenzi

Parole chiave: lenzi (1), cultura (1)
Una città che riprende vita

Enrico Dello Sbarba nell'aprire l'incontro indetto dal “Centro” con l'assessore alla cultura, Simone Lenzi, ne ha lodato “la sensibilità e l'impegno” con cui sta operando come nuovo assessore. La Mostra su Modigliani è da considerarsi come un evento storico per la città e la valutazione per questa iniziativa non può essere che positiva. Livorno può essere ancora valorizzata “nelle sue parti storiche” ed è necessario che questa spinta propulsiva non si affievolisca.

Simone Lenzi entrando subito nell'argomento ha spiegato come la Mostra su  Modigliani sia stata possibile perché la macchina amministrativa si è messa a lavorare con ritmi cinesi. E' stato senz'altro un lavoro complicato rimanendo all'interno delle regole. “Modigliani ha dipinto più da morto che da vivo” come dice il critico d'arte Carlo Pepi (presente tra gli ascoltatori), ma il nostro obiettivo era quello di riappacificare la città con questo suo figlio illustre che ha avuto un aspetto problematico per Livorno, infatti tutti ricordano la “depressione culturale” in cui era caduta la città dopo il ritrovamento delle famose (in senso negativo) “teste”. Modigliani -ha ribadito Lenzi- non è un pittore “che per caso è nato a Livorno”, ma è il portato di una storia ben precisa, era cioè un livornese “quintessenziale”. Ci siamo rivolti per la Mostra a collezionisti inattaccabili al di fuori di ogni dubbio come Netter e Alexandre, e si è trattato di assumersi delle responsabilità in una città che vive spesso sulla polemica e adora le divisioni, comunque le manifestazioni di contorno alla mostra sono numerose e continuano ancora.

L'assessore ha continuato dicendo che è già stato firmato il Bando di Livorno come città “Capitale della cultura” e ha ammesso che “non sarà certamente facile vincere” ma -ha detto- mi accollo questa sfida che per me non sarà un giudizio finale. La chiave della nostra proposta sarà quella delle “Leggi Livornine”, cioè la Livorno delle Nazioni, è già stata stipulata una convenzione per il recupero della Chiesa degli Olandesi e anche la Chiesa degli Armeni desta la nostra attenzione. La nostra è una storia unica che non ha eguali in Europa, da noi esiste uno “spirito del luogo” dove si respira una realtà cittadina che possiamo offrire agli altri. Mi sembra che questa sia la direzione giusta su cui puntare perché “se non si ha contezza di quello che siamo” è chiaro che non si può andare da nessuna parte.

Si sono poi susseguiti gli interventi dei numerosi presenti, miranti a dare rilievo a personaggi e luoghi della città: tra questi ricordiamo: la proposta della redazione di una Guida aggiornata della città in cui far memoria, tra gli altri, del Cardinale Newman; la rivalutazione della Piazza della Repubblica “la Piazza sospesa”, come una delle sette più grandi d'Europa; la manutenzione dei monumenti; la realizzazione dell'Archivio storico in un unico edificio; la maggiore visibilità dell'Emeroteca Labronica e del Fondo Foscoliano; l'aggiornamento della toponomastica dove al corretto nome e cognome si indichi anche in quale materia era eccelso; stimoli culturali di enorme grandezza provengono da figure importanti come Pietro Mascagni, Giovanni Fattori, Giorgio Caproni; da ricordare anche che la Massoneria livornese non è seconda a nessuno in Europa; e ultima considerazione: le “teste” false di Modigliani sarebbe opportuno che non trovino più dimora nel Museo della Città!

Una città che riprende vita
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