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La Scuola può e deve ripartire

L'evento straordinario della pandemia richiede una gestione non ordinaria, ma straordinaria

Parole chiave: scuola (148), covid-19 (4)
Un futuro con nuove regole

La Chiesa ha dato e continua a dare esempi virtuosi nel fronteggiare il Covid-19. Ogni parrocchia ha messo in atto regole precise senza cedere a allentamenti. Si sono celebrate Messe e Liturgie nel pieno rispetto del distanziamento. Questo dimostra che è possibile praticare e gestire le attività comunitarie e sociali anche in tempo di pandemia. 
Del resto anche le numerose attività dei Centri Estivi hanno dimostrato che si può ripartire e che è doveroso rispondere al bisogno di socializzazione e alla educazione delle nostre bambine e bambini, dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze. Basta rispettare tutti le regole e mettere in atto azioni di prevenzione. Non trincerarsi dietro paure e  pigrizie ma agire sempre con alto senso di  responsabilità.
Anche la Scuola può e deve ripartire. Occorre che gli studenti trovino prima di tutto esempi virtuosi a cui far riferimento. Ogni adulto dimostri che ha a cuore l'educazione dei giovani e che agirà con responsabilità e impegno per garantire la riapertura delle Scuole. Prima di tutto i genitori che avranno il compito di vigilare sui propri figli per verificare, ogni giorno, la loro temperatura. Per il bene degli altri, non si può andare a scuola con la febbre specialmente adesso in questa situazione emergenziale di pandemia.
Dispiace sentire che alcuni stanno mettendo in atto azioni per non consentire la riapertura della scuola. Alcuni che dovrebbero essere di esempio si stanno trincerando dietro la scusa di essere in età a rischio Covid.
Che cosa dovrebbero fare quelli di pari età che lavorano nel sistema sanitario? O quelli che hanno una attività privata a contatto col pubblico? Ciascuno senta il dovere di fare il test seriologico e poi se ci sono le condizioni stia in campo, non si appelli a diritti che prevalicano i doveri.
L'evento straordinario della pandemia richiede una gestione non ordinaria, ma straordinaria. Non si facciano richieste impossibili. Ciascuno si spogli di quello che era "il prima" e comprenda che questa "sosta" ha necessità di essere gestita in modo del tutto nuovo, certamente con mezzi, strumenti e anche con risorse umane aggiuntive. Ma in particolare con un modo di pensare diverso, un modo di rapportarsi al problema non con la "normalità" ma con "flessibilità" e una doverosa "attitudine al cambiamento".
Rischieremmo, come abbiamo avuto modo di constatare, di cadere nella fragilità se agiamo con la "normalità di prima"! Occorre in questa fase un pensiero straordinario che "non si adatta", ma che con consapevolezza e realismo sa affrontare la complessità, sa sospendere la "normalità di prima" e sa gestire e sperare nel futuro inaspettato, che ci impone nuove regole, ma comunque doverose e necessarie. Si può vivere bene anche  con un maggior distanziamento, una maggiore attenzione all'igiene personale e sociale e con le mascherine. Si abbandonino i pretestuosi convincimenti e i facili comportamenti che non hanno fondamenti scientifici.  I nostri studenti hanno diritto alla Scuola.  Gli adulti il dovere di garantirla, nelle migliori condizioni possibili, con alto senso di responsabilità nella straordinarietà dell'evento. Ecco, la scuola riparte!  

Un futuro con nuove regole
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