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Al mite il Signore rivela i suoi segreti

Linea... di pensiero

Un invito alla mitezza nel corpo e nell'anima

Parole chiave: linea (141)
Siate miti

"Auguro che tu possa compiere le tue opere con mitezza". Questo penso sia il più incisivo e profondo invito che una persona  dovrebbe rivolgere a chi intraprende un lavoro, un percorso di studi, una missione politica, un cammino di vocazione. Coltivare la mitezza. Essere "dolci" di cuore. Capaci di mantenere la calma, di agire con ponderazione mettendo sempre in campo il discernimento. Il mite pensa e riflette. Pesa le parole, protende per l'ascolto. Il suo orecchio è sempre attento a offrire risposte sagge e meditate. Il mite è mite anche nella postura, nello sguardo e nella gestualità del suo corpo. Il mite non sceglie le vie facili della furbizia e dell'avarizia. Il mite ama il silenzio, non si gonfia, non si vanta. Il mite non aggredisce, non urla, non ferisce con le parole, ma delle parole fa tesoro e le sue parole sono un balsamo per chi le riceve. "Ai miti il Signore rivela i suoi segreti", come per dire che per stabilire un rapporto più stretto con Dio e comprendere le sue meraviglie occorre essere in una condizione di apertura, di attesa, di umiltà di cuore. Che ciascuno possa riflettere e pensare alla importanza della mitezza in particolare l''avvicinarsi dell'inizio dell'anno scolastico stimoli gli insegnanti a infondere stili educativi fondati sul dialogo, sulla relazione, sull'ascolto. E auguriamo che la mitezza animi il loro operare, il loro insegnare.

Siate miti
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