Linea di Pensiero
Dobbiamo comunque essere fiduciosi e sperare nel "lavoro costruttivo

"Da questo purgatoriale rogo uscirà l'uomo, spero, spoglio proteso al meglio: al lavoro costruttivo, alla pace, alla fraternità". Parole del poeta fiorentino Mario Luzi che concludono la lirica "Terzo millennio".
Siamo in un "purgatoriale rogo" non solo per la pandemia del Covid e delle sue insidiose varianti. Ma viviamo intrisi anche nella "pandemia della mediocrità e dell'egoismo". Assistiamo a nomine importanti per ricoprire cariche di alto spessore che lasciano di stucco per la disinvoltura con cui sono proposte. Infatti una persona può passare da un ambito all'altro, anche senza competenze, basta avere l'etichetta politica di appartenenza. Un "modus operandi" incardinato e incancrenito che rimane ampiamente in voga anche con la guida dei super "tecnici". Del resto imbarcando tutti "i responsabili" il lavoro di mediazione qualche pecca la porta con sé come "naturale" conseguenza. Dobbiamo comunque essere fiduciosi e sperare nel "lavoro costruttivo", ma occorrono che siano messe in atto azioni "protese al meglio" e al superamento del proprio interesse per "il bene di molti". Senza una rinnovata fraternità saranno difficili vie di uscita da queste notti senza più giorno. "Le politiche per la famiglia, per la scuola e per i giovani" che Santa Sede e Governo hanno ampiamente condiviso nell'incontro per il 92° anniversario dei Patti Lateranensi sono delle priorità assolute. Che finalmente si esca da questo "purgatoriale rogo"! Si rinunci alla mediocrità. E alle parole seguano, con estrema urgenza, fatti concreti.
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