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Una bacheca virtuale da condividere

Un modo per partecipare e per pensare insieme

Parole chiave: padlet (1)
Padlet. Uno strumento per lavorare insieme

Pensando alla mediamorfosi, Padlet ben rappresenta il senso della seconda età dei media: L’ETÀ della condivisione e della collaborazione che consente a più utenti, distanti geograficamente, di scrivere e lavorare insieme in un ambiente comune. Il concetto di ambiente, infatti, è la metafora che ben definisce questa età, segnata dalla logica del contatto.

Ma che cos’è Padlet? Si tratta di un applicativo che consente, dopo una prima registrazione, di creare bacheche private, condivise e co-abitate nelle quali appuntare idee, condividere risorse, inserire materiali in una sorta di canovaccio o muro virtuale, potremmo dire, che tuttavia è tutt’altro che statico: una volta creata la bacheca è possibile, infatti, scrivere testi brevi, inserire link, immagini, video, mappe e qualsiasi contenuto che decidiamo di consegnare alla bacheca e che possiamo anche sistematizzare (come se fosse una lavagna digitale) a seconda della struttura scelta.

Ma quali usi possiamo prevedere, pensando soprattutto alle attività educative nei centri di aggregazione e nella pastorale?

Certamente sono tante le idee:

- condividere una bacheca di note, dove appuntare idee da esplorare in un progetto per la comunità o da valutare insieme;

- Costruire una lezione per un seminario, sia a distanza, sia in presenza (e in ottica integrata) integrando diversi materiali e stimoli;

- Gestire un brainstorming in presenza o a distanza, anche in questo caso, per raccogliere le idee di tutti i partecipanti;

- Documentare un percorso, lasciando nello spazio digitale i materiali, i prodotti, gli stimoli, gli artefatti cognitivi;

- Far lavorare adulti e ragazzi su un progetto.

Ad ogni scelta corrisponde una struttura ottimale: un muro classico, dove i contenuti assumono la forma di blocchetti o mattoncini; una lista, per disporre i contenuti dall’alto verso il basso in un elenco di facile lettura; una griglia, per organizzare i contenuti in box disposti in file; in colonna, per raggruppare i contenuti in una serie di colonne tematiche;   in conversazioni, ricreando la comunicazione in chat; sotto forma di mappa, aggiungendo i contenuti a punti su una mappa; infine, in modalità timeline, per disporre i contenuti su una linea orizzontale.

La bacheca non è necessariamente pubblica. Siamo noi a decidere, attraverso l’opzione “privacy” come gestire il nostro spazio: ogni muro può essere visibile solo a chi lo ha creato oppure anche ad altri e, in quest’ultimo caso, possiamo scegliere se dare l’opportunità ai visitatori di visualizzare la bacheca o di scrivere qualcosa, partecipando attivamente e contribuendo all’estensione del prodotto. È possibile anche scegliere l’opzione “modera post”, per gestire la comunicazione attraverso la figura di un moderatore.

Un ultimo tema: esteticamente, Padlet consente di allestire il proprio muro attraverso colori, icone, sfondi   e testi, ancora una volta sulla base delle esigenze e degli obiettivi. Si può certamente rimanere in un piano più formale, ma anche giocare con le possibili scelte tematiche. Inoltre possiamo condividere il prodotto attraverso i social media più noti e  esportarlo come pdf, immagine o excel (ad esempio per ritornarci riflessivamente insieme agli educatori o per inserire il lavoro in un report).

La logica è chiara: Padlet diventa un’occasione di raccolta e di rilancio di contenuti e stimoli, pensando anche all’integrazione di aule presenziali e digitali, ma anche un modo per partecipare e per pensare insieme.

Guarda il video
https://youtu.be/3UKUVtML1QM

Padlet. Uno strumento per lavorare insieme
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