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Un tempo per concentrarsi sulla riscoperta dei nostri territori

Dobbiamo concentrare l'attenzione sul necessario, su ciò che è vitale e primario e a lasciar da parte il secondario, il superfluo, il futile

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Occorre prudenza per non vanificare questa lunga sosta di sacrificio e di speranza.
Tutti dobbiamo portare mascherine  e osservare rigorosamente il distanziamento sociale fino a quando non sarà trovato un vaccino. La fretta non ostacoli questo cammino lento e operoso! Occorre modellarci a  nuovi stili di vita, anche quando riapriranno attività fino ad oggi rigorosamente chiuse, come i ristoranti, i bar, le pasticcerie, le gelaterie ecc.
Saranno posti da vivere secondo modalità completamente nuove ed avvenieristiche. Sarà forse impensabile, a breve, la riapertura di luoghi come parchi divertimento, luna park, cinema, teatri e lo svolgimento di fiere, sagre e feste di paese, mostre, spettacoli, eventi.
Tutte attività che favoriscono assembramento! Del resto con oculata saggezza dei promotori molte manifestazioni sono già state spostate di un anno.
Questo è un periodo di sospensione, un anno "sterile", che richiede una profonda pazienza. Questa pandemia ha cambiato le nostre vite, il nostro mondo a livello globale.
Nessuno è escluso da questa "tempesta". Tutti risentiranno di questo cambiamento, non solamente i paesi più colpiti. Bisogna essere consapevoli che sarà necessario cambiare i nostri stili di vita per molto tempo. Da una mobilità tipica della globalizzazione che ci ha reso "girovaghi" dobbiamo soggiacere ad una  immobilità forzata che si concentra per forza di cose su spazi limitati, su ciò che è locale e ci porta a vivere nei nostri ambienti in modo diverso ed anche ad  apprezzare ciò che è vicino in modo più incisivo. Siamo di fronte ad un cambiamento epocale della nostra vita sociale a di quella economica che ci spingono a concentrare l'attenzione sul necessario, su ciò che è vitale e primario e a lasciar da parte il secondario, il superfluo, il futile.
Anche le vacanze non potranno più essere per un bel po' "vacanze lontane". Il distanziamento sarà l'imperativo categorico che ci obbligherà a modellarci su vacanze "sui generis". Per i viaggi aerei, in nave, in pullman e in treno prima di tornare ad una "normalità" passerà un tempo lungo. Per chi potrà permetterselo dovranno essere vacanze "sotto casa", nel proprio territorio, nel proprio paese. Vacanze a chilometro 0! Del resto l'Italia ha bellezze inaudite e tante meraviglie ancora poco conosciute a molti di noi. Anche la dimensione religiosa dovrà rinunciare a mete di pellegrinaggio in luoghi lontani. Potranno essere così rivalutati i tanti conventi, monasteri, pievi, santuari e chiese che sono presenti nel proprio territorio. Dovranno essere ripensate le celebrazioni, i riti, valorizzando anche i luoghi all'aperto e gli ampi spazi delle Chiese, che comunque permettono il necessario distanziamento sociale. Ecco sarà un tempo per concentrarsi sulla riscoperta del locale, del proprio comune, della propria provincia, della propria regione. Questo "stare fermi" permetterà una diversa percezione e valorizzazione di quanto di bello e significativo abbiamo sotto gli occhi. Il sacrificio di "non muoversi" sarà ripagato dalle molteplici opportunità che offre il locale. Sarà un periodo in cui dovrà prevalere l'arte della pazienza, che ci aiuterà a rivedere spazi e tempi per desiderare con più consapevolezza il valore di una stretta di mano, di una pacca sulla spalla, di un abbraccio, di una carezza. Ma verrà di nuovo il tempo in cui torneremo finalmente liberi di andare per via, di paese in paese per abbracciare l'altro e perfino la terra, ogni terra!

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