Pensare a Elena (e non solo)
Siamo fragili e deboli, abbiamo bisogno di aiuto. Il dolore fisico non è l’unico nemico che ci attanaglia
Mi è rimasto negli occhi, nella mente e nel cuore quel video struggente, che ti lascia senza fiato. Elena è una donna ancora bella, giovanile, lucidissima. Se non fosse stata lei a rivelarcelo, avremmo fatto fatica a credere che sia affetta da un male incurabile. Elena ha scelto di farsi accompagnare dal suo Veneto fino in Svizzera per morire. E un uomo politico, Marco Cappato, si è assunto il compito. La morte di questa donna merita rispetto, attenzione, riflessione. La signora di Spinea è una persona forte, sicura di sé. Non piagnucola, non si lamenta, non recrimina, riesce a tenere a bada le emozioni. Elena ha deciso di porre fine alla sua vita prima che la malattia che l’ha colpita la trascini «all’inferno». Ha per sua figlia e suo marito parole di comprensione, di affetto, di riconoscenza. Il suo ultimo atto di amore nei loro confronti è stato quello di non farsi accompagnare a Basilea per evitare a entrambi problemi legali.
continua https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/pensare-a-elena
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