Linea.. di pensiero

Che si rafforzi in noi il dono della pazienza. Questo tempo difficile e incerto di sacrifici e di patimenti si insinua nelle nostre esistenze provocando ferite come voragini. La pandemia sta rivoluzionando la nostra vita e lascia segni indelebili di sofferenza. Le nostre menti sono provate da repentini cambiamenti di "aperture- chiusure", di cose da poter fare e non fare, di libertà intermittenti, di regole "ballerine" doverose e giuste, ma non sempre comprese e rispettate. I nostri studenti più grandi dovranno per un po' rinunciare alla Scuola in presenza. Un danno immenso di privazione del dono più importante per la crescita, ovvero la relazione, l'incontro-scontro, il confronto faccia a faccia. Una necessità primaria quella che  i volti si possano guardare almeno negli occhi in presenza! Uscire di casa non è più qualcosa di normale. Dobbiamo comprendere che deve essere una eccezione, legata a reali motivi di necessità, per noi e per gli altri, al di là delle zone colorate siano esse rosse, arancioni, gialle o verdi. Muoversi il meno possibile e avere meno contatti possibili! Niente é uguale a prima. Con un virus che gira occorre la prudenza certosina e la doverosa pazienza di cambiare i nostri modi e stili di vita. Almeno per un po' di tempo. Al di là di DPCM, dobbiamo compiere in noi una rivoluzione, "sospendendo" un agire che prima costituiva la normalità quotidiana. Il nostro agire in questa fase dovrà essere fondato sulla pazienza della rinuncia e sulla perseveranza di una attesa indefinita. La fiducia nella scienza non basta a superare questo difficile momento. Tutti auspichiamo in un vaccino che arrivi quanto prima. Occorre anche una fiducia in noi, capaci di alimentarci di una iniezione maggiore di solidarietà, di appartenenza comune, di bene.  E per chi ha il grande dono della Fede ancorarsi, con la delicatezza e la potenza della preghiera, alla fiducia in Dio!