Waymaker, ascoltare musica durante la pandemia
Il cantautore Michael W. Smith e la forza dei suoi pezzi
Da pochi giorni è passata la Pasqua, una Pasqua senza pane consacrato…, dove ho visto risorgere Gesù contemplando un ciliegio nel pieno della sua fioritura dal balcone della camera da letto. Quel ciliegio era spoglio di foglie, nudo, come privo di vita durante l’inverno, finché non si è riempito di boccioli, risollevando gli animi intristiti da più di un mese di isolamento e timore per il futuro.
Giorni di intensa preghiera, a supplicare il Signore di salvare dalla malattia i cari di carissimi amici ed a ringraziare di essere stati preservati dal contagio, affidando nelle Sue mani le nostre vite.
Non siamo fatti per osservare il mondo dalla finestra.
Riusciamo a gioire delle piccole cose, del profumo del pane fatto in casa, di una spesa appesa al cancello, dell’allegria e della serenità negli occhi dei bambini, non totalmente consapevoli di ciò che sta accadendo, della voce accorata degli amici che ci raggiunge dal filo del telefono…, ma che sofferenza non poter andare verso, non poter stringere tra le braccia, non potersi ritrovare.
Col cuore che si stringe sempre più al pensiero dell’umanità sofferente ed impotente, confinata, mi aggrappo agli spunti che mi invia ogni giorno don R., un mio giovane amico sacerdote, come a fili di luce, fili di speranza.
Sentendo su di me il dolore dell’umanità, mi è spontaneo concentrarmi sul Dio uomo, in croce, finché Don R. non mi spedisce una canzone: “
La canzone è a me nuova. L’autore è a me nuovo.
L’ascolto nel cuore della notte, che della giornata è l’unica finestra libera per me, mamma di due bambini: sto lavorando in smartworking, mi alterno nella gestione della casa e dei figli con mio marito che anche lui, grazie a Dio, lavora. In questo momento non è scontato: è dono.
Questa canzone non è un filo di luce come il resto, ma una trasfusione di luce, che mi percorre le vene arrivando dritta al cuore e spostando il centro dei pensieri da Dio uomo a Dio creatore.
L’umanità chiusa tra le mura di casa, più o meno in tutto il pianeta, ed il resto del Creato fuori: una natura pulsante di vita, un cielo sconfinato… E dietro a tutto questo Lui, the Waymaker. Ne avverto improvvisamente tutta la potenza. Promise keeper. My God.
Fiumi impetuosi e fitte foreste scorrono davanti ai miei occhi, mentre Michael W. Smith e Vanessa Campagna intonano Moving in our Midst… You are Here... Working.
Tu sei qui. E stai lavorando. Come noi. Non stai fermo ad aspettare che finisca questa pandemia. Tu sei qui ed io posso pregarti con forza anche da dentro questa stanza, nel torpore della stanchezza che giunge alla fine di una pesante giornata o in una “pausa preghiera” durante il telelavoro, davanti ad una rosa del giardino di mia madre.
Non ti sento più lontano da me: sei molto, molto vicino.
Attraverso di Te sono in Comunione con Te e con il resto dell’umanità!
E se prima ti chiedevo “Che mondo è questo per i nostri figli? Quale futuro?”, ora ti dico “Grazie! C’è un mondo fuori, creato da Te, specialmente per loro. Li sta aspettando”. È solo questione di giorni.
Quel cielo sconfinato entra dalla finestra. Basta che la apra. Entra il vento, il tuo Soffio. Proprio qui. Da fuori, dentro alla mia casa.
Grazie Michael.
Prima non sapevo niente di te. Ora so che da anni diffondi musica cristiana nel mondo, christian rock.
Si può amare la tua musica tanto quanto i canoni di Taizé…
So che tua moglie ti è accanto da molti anni. Avete figli e nipoti ed anche voi fate del vostro meglio per seguire Lui. Il tuo messaggio di Worship mi è giunto ora, in piena pandemia, ma non casualmente: me l’ha consegnato un uomo di Dio, amico mio.
Ci conosciamo da poco, ma siamo fratelli, nella fede.
“Cavolo, com’è POTENTE questa canzone!!! Il punto non è “dove sei?”. Il punto è “tu sei qui”. You are here. You are working... Anche ora. Sempre. E come siamo piccoli di fronte a quel fiume, a quella nuvola, a quel cielo… Grazie!!!
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