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Nell’esperienza di fede dei ragazzi e dei giovani

Dal primo numero 2020 della rivista Sentieri

Parole chiave: educare i giovanissimi (1), sentieri (21)
La dimensione del servizio

Che cosa sarebbe l’esperienza cristiana senza il servizio e l’esercizio della carità? Niente! Infatti, ciò che rende originale l’annuncio evangelico di Gesù è la sconvolgente verità che Dio è Amore. Un amore che si fa dono, alleanza e comunione. Mentre il peccato è la ricerca di un’autorealizzazione assoluta e solitaria, idolatrica e contro gli altri e contro Dio, la vita cristiana, invece, è la riscoperta che solo con gli altri e con Dio, nel dono, nel perdono e nel servizio altruistico è possibile realizzare la propria felicità, piena e duratura. D’altronde anche Dio si è rivelato donandosi nel Figlio all’umanità, nel gesto supremo della vita per amore. È il Servo di Dio cantato dal profeta Isaia e atteso dal popolo di Dio come Salvatore ( Is. 42; 49; 50; 52, 13-15; 53). Nel nuovo testamento queste profezie trovano la loro realizzazione nell’iniziativa del Padre e nella vita del Figlio di Dio, che fatto uomo e morto per la nostra salvezza ci ha manifestato l’Amore di Dio: “In questo si è manifestato l’amore di Dio in noi: Dio ha mandato nel mondo suo Figlio unigenito, perché noi avessimo la vita per mezzo di lui. In questo sta l’amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati” ( 1 Gv 4, 9-10).

Il Servo per eccellenza è Gesù di Nazareth, che con la sua vita di servizio e d’amore ha testimoniato che solo l’uomo che per amore, liberamente e gratuitamente, si offre per gli altri può salvare il mondo. Egli ci ha indicato la strada dell’essere gli uni per/con gli altri, servi che lavano i piedi e che aiutano gli ultimi, gli esclusi e le persone abbandonate a riscoprire la propria dignità e sacralità. Per questo il servizio in ogni percorso educativo alla fede, soprattutto dei ragazzi, non è semplicemente una strategia educativa, non è “fare qualcosa”, ma è un’esperienza di fede e di discepolato, un annuncio che Dio è Amore e che siamo stati amati e serviti, liberati e redenti, per primi da Colui che è il Servo di Dio, il Figlio dell’uomo, Colui che ha dato la vita per la nostra liberazione dal peccato e della morte. Se vogliamo vivere come cristiani non possiamo che imitarlo e seguirlo come servi, umili e coraggiosi, che vogliono mettere in gioco la propria vita per la liberazione degli uomini e delle donne che sono prigionieri del peccato e delle varie forme di idolatrie. Dunque il servizio è un’esperienza formativa fondamentale per diventare discepoli del Signore risorto, per essere credenti autorevoli, che

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testimoniano con le parole ma soprattutto con le azioni che il Signore è venuto, non per essere servito, ma per servire e dare la vita per i propri amici. In questo modo con il servizio la formazione dei giovani non si riduce ad una semplice istruzione dottrinale, ad un impegno fatto da riunioni e discussioni, ma diventa un percorso impegnativo, un cammino di discepolato che conduce a conformarsi a Cristo Servo, e a farsi “servi” di coloro che il Signore ci ha posto accanto come compagni di viaggio, amici e fratelli e sorelle nella fede.

La fede non è una verità teorica da apprendere, ma una verità da vivere e testimoniare, perché la fede è la risposta a Colui che ci ha manifestato che l’amore e il dono possono vincere le tentazioni e che l’Amore di Dio nei nostri cuori ci spinge a seguire l’esempio di servizio di Cristo, ci chiede di amare il Signore nei poveri e nei bisognosi, come ci ha comandato prima di salire al cielo. Il servizio è palestra di vita cristiana e testimonianza evangelica. In questo modo la dottrina cristiana è verità esistenziale, che si apprende vivendo nell’Amore. Siamo chiamati ad essere discepoli del Signore e a fare nostro il gesto del Signore nell’ultima Cena, quando ha lavato i piedi ai suoi discepoli: “Quando dunque ebbe lavato loro i piedi e riprese le vesti, sedette di nuovo e disse loro: “Sapete ciò che vi ho fatto? 13 Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene, perché lo sono. 14 Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. 15 Vi ho dato infatti l’esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi. 16 In verità, in verità vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un apostolo è più grande di chi lo ha mandato. 17 Sapendo queste cose, sarete beati se le metterete in pratica” (Gv 13, 12-17). Servire è regnare ed è per questo che la vera libertà si raggiunge nel farsi servitori dei fratelli più bisognosi, nello sperimentare che l’Amore vero spinge a servire e non a farsi servire. La Chiesa che è nata dal gesto di servizio di Cristo, che si è spogliato di ogni privilegio e della sua stessa “natura divina” (cfr. Fil 2, 1ss), ci conduce a servire per annunciare agli uomini che solo l’Amore può redimere e rendere beati.

PASSO DOPO PASSO

È un percorso impegnativo, un cammino come discepoli, quello che si chiede di compiere ai ragazzi attraverso il servizio alla Carità. Siamo chiamati ad essere discepoli in quanto chiamati a lavarci i piedi gli uni gli altri e ad annunciare che Dio è amore. Servire è regnare ed è per questo che la vera libertà si raggiunge nel farsi servitori dei fratelli più bisognosi, nello sperimentare che l’Amore vero spinge a servire e non a farsi servire.

tutti i numeri di Sentieri su http://sentieri.lasettimanalivorno.it/

La dimensione del servizio
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