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Calabresi della Cei: occasione per dare risposte ai tanti bisogni di famiglie, giovani e anziani

I vincitori del concorso Tuttixtutti

Ecco i dieci vincitori del concorso «Tuttixtutti» su opere sociali promosse dalle parrocchie italiane 

I volti della «Chiesa in uscita»

La «Chiesa in uscita» oggi in Italia è fatta di comunità che non ti aspetti e progetti di crescente spessore. Professionisti prestati al volontariato e sacerdoti, giovani, genitori e pensionati, tra testimonianza evangelica e scelte di cittadinanza, si misurano con bilanci, sostenibilità economica e break even, in reazione al degrado culturale e occupazionale. Capaci di creare posti di lavoro, promuovere cooperative agricole bio o dare vita a doposcuola di qualità in quartieri o paesi dove non c’è niente. Spesso con un innegabile ruolo di supplenza rispetto alle istituzioni. L’istantanea è nei 10 migliori progetti sociali parrocchiali, che ogni anno la Cei mette in luce con il concorso «Tuttixtutti». Le risorse in palio – da 15mila a mille euro – vengono da fondi 8xmille. E faranno da volano per nuove imprese destinate a camminare poi sulle loro gambe. Su oltre 400 partecipanti, il primo premio 2019 (15mila euro) è andato alla parrocchia Santissima Annunziata di Caccamo (Palermo) per la fattoria sociale «Bio pollaio». Secondo, con 12mila euro, un altro piano di agricoltura solidale per creare nuova occupazione, firmato da don Lucio Ciardo e parrocchiani di Sant’Ippazio a Tiggiano (Lecce). Terza la parrocchia Santa Elisabet- ta Anna Seton di Livorno: il gruppo di padre Carmine Madalese potrà contare su un fondo di 10mila euro destinati alla Casa per i familiari dei degenti in cura nel vicino ospedale cittadino.

È una risposta alla povertà sanitaria anche la farmacia-ambulatorio con servizi medici gratuiti: 4° posto e 8mila euro per i parrocchiani dell’Immacolata Concezione di San Vito Chietino (Chieti) e don Fabio Ambrosio Iarlori. Quinta, con 6mila euro, la comunità del Sacro Cuore di Gesù, a Marigliano (Napoli): contro la disoccupazione giovanile dilagante e le maglie dei clan di camorra strette attorno alle nuove generazioni, avvierà un corso professionale per panettieri e pizzaioli. Scuola di alto artigianato tessile in parrocchia dell’Immacolata Concezione, a Seminara (Reggio Calabria), dove imprenditori da 4 generazioni rimasti senza eredi hanno deciso di trasferire ai giovani di don Mino Ciano know how e marchio “Gioite”. Un piano territoriale veicolerà anche scuole e visite turistiche allo showroom e ai telai. Recupero dell’invenduto dei panifici e redistribuzione

alle famiglie disagiate valgono 4mila euro al gruppo di don Rosario Rosati, a Sant’Alberto a Trapani. Oratorio e catechismo “di inclusione” per i bambini disabili sono la novità, sostenuta dalla Cei con 3mila euro, di cui si doterà la comunità dei Santi Nazaro e Celso a Bresso (Milano), affidata a don Andrea Carrozzo. A Messina, nella periferia tra Villaggio Aldisio e Fondo Fucile, dove si estende la più grande baraccopoli siciliana, con tetti di lamiera e amianto, 2mila euro serviranno a don Enrico Colafemina e ai volontari del Santissimo Salvatore per aprire un doposcuola su misura per bambini con disturbi di apprendimento. Infine, decima con mille euro, la parrocchia di San Bonifacio, a Verona: proporrà un corso di street art ai «ragazzi del muretto » che in parrocchia non ci vanno. Gli educatori di don Emilio Centomo li inviteranno a dipingere un murales in oratorio, perché diventi «un luogo – annotano i progettisti – di nuove amicizie, dove scoprire i loro sogni».

«Tuttixtutti è una grande opportunità per le parrocchie italiane – spiega Matteo Calabresi, responsabile del Servizio Promozione Cei – in otto anni di storia, il nostro concorso nazionale ha realizzato moltissime proposte, con risposte concrete ai bisogni di famiglie, giovani e anziani». Un grande piano di formazione all’economia ecclesiale, che ha chiesto alle parrocchie candidate di organizzare eventi spiegando ai fedeli come richiedere e alimentare le risorse della Chiesa, attraverso 8xmille e offerte per il sostentamento dei sacerdoti. «Con gli incontri formativi le comunità hanno scoperto da vicino come funziona il sistema di sostegno economico alla Chiesa, ancora poco noto – aggiunge Calabresi – ma è scuola di trasparenza, corresponsabilità e comunione ».

Fonte: Avvenire
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