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Gesù sarebbe morto il 7 aprile dell'anno 30

Che giorno è morto Gesù?

È più facile stabilire la data della morte di Gesù che non quella della nascita

Parole chiave: don valerio barbieri (2), teologia (4)
I testi antichi ce lo dicono

Noi cristiani celebriamo la nascita di Gesù il 25 dicembre e la sua morte il Venerdì Santo, giorno che cambia data ogni anno. Di fatto però, dai Vangeli, abbiamo più notizie per tentare di stabilire la data della morte, piuttosto che quella della nascita. Mentre sulla data della nascita se ne discute ampiamente, senza poter poi arrivare a conclusioni condivise, per quanto riguarda la data della morte, la maggioranza degli studiosi concorda sul fatto che essa sia avvenuta il 7 aprile dell’anno 30 d.C.

Come possibile una ricostruzione così precisa? E poi Gesù, non aveva 33 anni quando è morto? Quindi dovrebbe essere il 33 non il 30! Eh no, qui dobbiamo sfatare un primo mito: non c’è scritto da nessuna parte che Gesù aveva 33 anni quando è morto. Luca ci dice che aveva “circa 30 anni” (Lc 3,23) quando cominciò il suo ministero pubblico e poi Giovanni ci racconta che Gesù va a Gerusalemme per tre anni a celebrare la Pasqua. 30+3=33, ma si capisce che è un calcolo approssimativo. E poi ricordiamoci che non conosciamo con esattezza l’anno della nascita. Se per esempio diamo credito a Matteo, secondo il quale Gesù sarebbe nato sotto Erode il Grande, morto nel 4 a.C., dobbiamo porre la nascita di Gesù attorno al 6 a.C. e ciò sballa tutti i nostri dati tradizionali sull’età di Gesù al momento della morte.

Torniamo alla data della morte. Tutti e quattro i Vangeli sono d’accordo che Gesù sia morto di venerdì! Ma secondo i Sinottici quel venerdì era Pasqua (la sera prima Gesù celebra la cena pasquale), mentre per Giovanni quell’anno la Pasqua cadeva di sabato: Gesù muore prima di un sabato “solenne” (Gv 19,31). Eh… e come si risolve questa contraddizione? Chi ha ragione?

Ad un’analisi attenta dei Sinottici, possiamo dire con assoluta certezza che anche per loro il giorno della morte di Gesù non è Pasqua. Durante la salita al Calvario il Cireneo torna dai campi: non sarebbe mai stato possibile che un Ebreo andasse a lavorare il giorno di Pasqua! Morto Gesù, Giuseppe d’Arimatea compra un telo: non è immaginabile per un Ebreo fare acquisti in giorno di Pasqua! Viene liberato Barabba: da altre fonti sappiamo che questa usanza era per permettere al prigioniero di festeggiare la Pasqua e che quindi veniva liberato il giorno prima, per poter partecipare alla cena pasquale. Quindi possiamo affermare con certezza che tutti e quattro i Vangeli ci testimoniano in realtà che Gesù è morto il giorno prima di Pasqua e che quindi la Pasqua quell’anno cadeva di sabato.

Le conoscenze astronomiche moderne ci permettono di calcolare la posizione della Luna nei tempi passati e quindi anche di stabilire in quali anni la Pasqua è caduta di venerdì e quando di sabato. Secondo questi calcoli sarebbe caduta di venerdì nel 27 e nel 34 d.C. e di sabato nel 30 e nel 33 d.C. L’anno 30 è ritenuto il più probabile: il 27 è troppo presto, siamo agli inizi del ministero pubblico di Gesù; il 33 e il 34 sono troppo avanti, troppo vicini a fatti raccontati negli Atti e che riguardano per esempio la conversione di Paolo. Quell’anno la Pasqua cadeva sabato 8 aprile e quindi ecco che Gesù sarebbe morto il 7 aprile del 30! Quindi anche l’astronomia ci conferma la Pasqua al sabato!

Rimane da risolvere il dilemma di quale cena abbia celebrato Gesù la sera prima di morire. Qui vi sono tante ipotesi. Quella che più mi ha convinto da sempre è che Gesù potesse seguire un calendario diverso per la Pasqua. Sappiamo che la setta di Qumran, per esempio, aveva continuato ad utilizzare un calendario solare più antico, che faceva cadere la Pasqua sempre di mercoledì. E non è escluso che a Gerusalemme qualcuno seguisse ancora questo calendario. Un po’ come succede tra ortodossi e cattolici oggi. Gli ortodossi seguono il calendario Giuliano, noi quello Gregoriano di 15 secoli più recente. Se Gesù avesse seguito questo calendario, vorrebbe dire che avrebbe celebrato l’ultima cena, con una vera cena pasquale, il martedì sera, alla vigilia della Pasqua. Possibile. L’unica cosa strana è che però tutti e quattro i Vangeli ci raccontano che tutto avvenne nel giro di poche ore: cena, arresto, processo sommario e crocifissione. Ma c’è anche una tradizione che potrebbe confermare questa cronologia. I più anziani si ricordano forse che prima era usanza digiunare sia il mercoledì che il venerdì. E perché? C’è un testo patristico antichissimo, di poco posteriore al Nuovo Testamento, la Didachè, che ci dice che i cristiani sono soliti digiunare il mercoledì e il venerdì: che siano i giorni dell’arresto e della morte del Signore? 

Per approfondire Joseph Ratzinger/Benedetto XVI, Gesù di Nazareth. Dall’ingresso in Gerusalemme fino alla risurrezione, LEV, Roma 2011.

I testi antichi ce lo dicono
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