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Giulia e i "bravi ragazzi" che uccidono. Insegniamogli prima cos'è l'amore

Dunque non era una "romantica fuga d'amore". Non era amore

Parole chiave: giulia cecchettin (2)
Femminicidi

Dunque non era una romantica «fuga d’amore». Filippo non era «un buono», non era – come ha ripetuto ieri, distrutta dal dolore, la sorella di Giulia Cecchettin – il «bravo ragazzo» che mai le avrebbe fatto del male. L’ha insultata, quando lei ha provato a scappare terrorizzata l’ha inseguita, presa per i capelli e picchiata a mani nude, l’ha trascinata per la strada e rinchiusa in macchina, l’ha uccisa a coltellate, alla testa, al collo, per poi gettarne il corpo esanime in un canalone. L’epilogo della tragica vicenda degli ex fidanzatini scomparsi a Padova, che arriva a pochi giorni dalla Giornata nazionale contro la violenza sulle donne del prossimo 25 novembre, racconta la storia che quest’anno s’è ripetuta 83 volte. Sempre identica.

Ci piacerebbe, soprattutto in questo caso, quando la vittima è una ragazza di appena 22 anni di buona famiglia, a un passo dalla laurea, col sorriso contagioso di chi ha tutta la vita davanti, e quando il killer è anche lui un ragazzo di 22 anni istruito, stimato e amato da tutti, pensare che è stato un momento di follia. Che qualcosa di misterioso e incomprensibile deve essere successo l’altra sera, che Filippo deve aver perso la testa, che questo orrore non può essere stato pianificato. «È un bravo ragazzo» appunto, per usare le parole di suo padre, «non può aver fatto una cosa così». E invece è successo, di nuovo. E invece eccolo, il copione della violenza, che per Giulia come per tutte le donne che di violenza sono vittime era iniziata molto prima dell’11 novembre: Filippo quando era ancora fidanzato con lei la controllava, la pedinava nei locali o quando usciva con le sue amiche, era ossessionato dal suo cellulare tanto da scriverle sempre il buongiorno e la buonanotte per verificare i suoi orari di accesso su WhatsApp.

continua https://www.avvenire.it/attualita/pagine/quei-bravi-ragazzi-che-uccidono-insegniamogli-prima-che-cos-lamore

Fonte: Avvenire
Femminicidi
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