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"Ogni vento è buono per chi non sa dove andare"

Fornire nuove idee e nuove speranze per i giovani

Parole chiave: giovani (92), lavoro (104), scuola (148)
È necessario rinforzare l'alleanza educativa tra Scuola e Lavoro

Priorità alle politiche per i giovani. Auspichiamo che con il nuovo Governo guidato dallo stimato "tecnico" Mario Draghi, sia finalmente la volta buona. Troppe volte a tante promesse di dare attenzione ai giovani non sono seguiti fatti concreti. Dei giovani  si sono riempiti studi e rapporti, si sono date deleghe specifiche a livello nazionale e locale per attuare azioni a loro favore ma senza mai incidere veramente con  politiche tali da metterli al centro e valorizzarli come dovrebbe effettivamente fare una Paese che ha a cuore il proprio futuro. Perfino Papa Francesco ha dovuto denunciare il preoccupante  "Inverno Demografico italiano" con la speranza che vi sia finalmente una nuova primavera di nascite. Per favorire una ripresa delle nascite occorre che si trovino soluzioni urgenti alla precarietà della vita che caratterizza la società dei consumi e tecnologica. Occorre immediatamente una iniezione di interventi, anche grazie al Next Generation EU, che non siano "tampone", precari, temporanei e fondati su bonus e sussidi. Se si riuscirà a favorire azioni che offrono ai giovani le condizioni di poter lavorare dignitosamente e quindi poter avere una prospettiva stabile per il proprio futuro usciremo da una estenuante palude che ha relegato le giovani generazioni (e in particolare le donne) in una esclusione e in un precariato allarmanti.
I giovani sono "serviti" ad un sistema di istruzione e di formazione che li ha incantati con le più disparate  proposte, spesso farlocche e non richieste dal mercato del lavoro. Percorsi spesso lunghi e inconcludenti. La Scuola e anche l'Università lì accolgono più come numeri che come persone da valorizzare per i propri talenti. Proponendo loro, assai spesso, corsi di studio "superati", scarsamente utili e anche costosi. Molti sono coloro che provano un percorso e poi si perdono e abbandonano, senza conseguire neppure un titolo. Altri come cavallette passano da una esperienza all'altra perché cercano di cogliere "l'occasione allettante", senza avere una meta. "Ogni vento  è buono per chi non sa dove andare"! Senza un costruttivo Orientamento  che scavi nelle reali peculiarità e attitudini dei giovani si rischia di disperdere importanti risorse umane e di gettare al vento imponenti somme di denaro. In questa fase di pandemia si sono accentuati le rinunce e gli abbandoni dai percorsi formativi. I giovani in molti casi "servono" come numeri per riempire registri che consentono di far partire corsi di studio "scarsamente appetibili" e dalle mete non sempre certe. Spesso con facili promesse di occupazione che poi si traducono al massimo, se si è fortunati, in un tirocinio. Un parcheggio troppo lungo e costoso nella istruzione e nella formazione dei nostri giovani è un danno per loro e per tutto il sistema socio economico. Occorre urgentemente innescare nuove forme di formazione che incentivano chi offre lavori stabili. E bisogna frenare un sistema che ha trovato un "pozzo di San Patrizio" nei giovani da formare. Strumenti come l'Apprendistato devono costituire l'anello di congiunzione immediato tra Scuola e Lavoro per evitare che poi manchino professionalità adeguate. Le imprese hanno la possibilità di formare direttamente i giovani nel loro ambiente di lavoro, in sinergia con la Scuola. Si incrementi questo strumento facendolo divenire l'elemento fondante del percorso di vita dei giovani in una vera Alleanza tra Scuola e Lavoro. Giovani con basi formative solide non avranno problemi ad inserirsi nel mercato del lavoro. Ma occorre anche che l'Imprenditoria,  con le Istituzioni politiche, con i Sindacati, con le Categorie economiche e con la Scuola compiano uno slancio, un "Patto per il lavoro" che superi definitivamente la precarietà che non fa bene ai giovani, ma anche alla stessa impresa. Non fa bene ad un Paese che ha a cuore il futuro e non vuole rimanere eternamente nell'inverno demografico ma aspira ad una rinascita, ad una primavera di vita.

È necessario rinforzare l'alleanza educativa tra Scuola e Lavoro
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