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A Roma una parrocchia vive l’inclusione

Reportage dalla parrocchia dei Santi Martiri dell’Uganda a Roma dove il parroco don Luigi D’Errico e i giovani catechisti praticano una pastorale inclusiva facendo catechesi per e con le persone disabili

Parole chiave: disabili (18), catechesi (9)
Catechesi per i disabili

“Occorre sviluppare gli anticorpi contro una cultura che considera alcune vite di serie A e altre di serie B: questo è un peccato sociale!” Lo ricordava Papa Francesco il 3 dicembre 2019 in un Messaggio per la Giornata mondiale delle persone con disabilità . In coerenza con il magistero papale contro la cosiddetta ‘cultura dello scarto’, la diocesi del vescovo di Roma è impegnata da alcuni anni nello sviluppo di una specifica pastorale per l’inclusione dei disabili che porterà a breve alla pubblicazione di un Vademecum specifico di buone pratiche da ripetere magari anche a livello nazionale. Don Luigi D’Errico, referente del settore disabili e catechesi dell’Ufficio catechistico della diocesi di Roma, è dal 2007 parroco nella Chiesa dei Santi Martiri dell’Uganda, nel quartiere Ardeatino, dove da tempo è avviata un’esperienza esemplare di catechesi per e con le persone disabili.

A volte la Chiesa è stata lontana

“Il concetto fondamentale è capire che non possiamo occuparci solo dell’aspetto pastorale della relazione con le persone disabili. Come Chiesa dobbiamo guardare a tutta la vita di una persona, così come facciamo per gli altri parrocchiani”, spiega don Luigi, accogliendoci nella sua casa-ufficio assieme a un gruppo di giovani catechisti. “Non possiamo pensare soltanto al tempo del catechismo o dei sacramenti, dell'iniziazione cristiana, ma dobbiamo considerare tutto ciò che riguarda la vita di una persona che vive, cresce, invecchia e ha tante relazioni”. Qualche anno fa, il cardinale Vallini, allora vicario di Roma, cominciò con tutta la diocesi a riflettere sul rinnovamento degli ambiti della pastorale e così all’interno dell’Ufficio catechistico nacque la sezione dedicata alle famiglie che vivono la disabilità. “Non si tratta però di considerarla un problema”, spiega don Luigi. “La disabilità non è un ostacolo al vivere insieme agli altri, ma anzi un’occasione per entrare in contatto con tante persone e da qui rendersi conto che a volte la Chiesa è stata un po' lontana dalla sua vocazione di accoglienza, di ascolto e di inclusione”. “Oggi – spiega il parroco dei Santi Martiri dell’Uganda – non è ammissibile che in una parrocchia, a una famiglia in cui vive una persona disabile, venga detto che un disabile non può frequentare la catechesi o partecipare alla vita della comunità perché non ci sono le attrezzature e la preparazione necessarie”. “Se capita ancora qualcosa del genere si può dire che è intollerabile”, aggiunge don Luigi. “Perché accogliere qualcuno e volergli bene non dipende da quanto si è attrezzati dal punto di vista professionale o tecnico. Quando si è mossi dall’amore e dall’attenzione bisogna solo capire quello che si può fare in quelle circostanze particolari. Cioè, più mi appassiona la vita di una persona e più cercherò risposte che vanno al di là di quelle che conosco di solito. E poi la parrocchia è una realtà varia veramente come il mondo e lo stare insieme permette di alleggerire i pesi di tutte le persone e tra questi anche quelli delle persone disabili”.

continua a leggere su https://www.vaticannews.va/it/chiesa/news/2020-02/disabilita-parrocchia-roma-inclusione-catechesi.html

Fonte: Radio Vaticana
Catechesi per i disabili
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