Diocesi
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Il testo integrale della Promessa storica

La festa del Voto

Ogni 27 Gennaio i livornesi rinnovano il loro voto

Parole chiave: voto (1)
Una promessa fatta a Maria tanti anni fa

Era il 27 Gennaio del 1742, un tremendo terremoto colpì la città di Livorno, dando luogo a fenomeni anche di onde marine altissime che arrivarono fino in città. Perché cessassero le scosse e per ringraziare che praticamente nessun livornese morì, nonostante la forza di questa calamità naturale, i livornesi portarono giù da Montenero l'immagine della Madonna fino in piazza Grande e a lei fecero una promessa perpetua e la fecero anche a nome dei posteri: di "rimandare" i festeggiamenti del carnevale fino dopo a questa data; di offrire ogni anno 10 libbre di cera alla lampada accesa sotto l'immagine della Vergine e partecipare alla celebrazione eucaristica solenne di questa giornata. In questa pagina il testo autentico della promessa

IL TESTO DELLA PROMESSA

«...Promettiamo coll’unanime consenso del clero secolare e regolare e facciamo perpetuo solenne voto in nome di tutti i presenti e futuri di questa città e popolo di Livorno e suo Capitanato vecchio, all’Onnipotente Iddio, all’Augustissima Trinità, e inonor vostro, Madre Santissima, nel suddetto ricorrente giorno 27 Gennaio, ogni anno in avvenire di digiunare il digiuno ecclesiastico, siccome d’astenerci dal far maschere, balli, sì pubblici che privati, e da qualunque sorta di carnevalesco divertimento, né ad alcuno di quelli intervenire, promettendo inoltre di presentarele nostre umili edefficaci suppliche al nostro RealSovrano, affinché con la sua Reale autorità siano per sempre proibiti daquesta Città di Livorno li pubblici veglioni al teatro. E noi rappresentanti questo pubblico promettiamo inoltre e facciamo voto perpetuo a Dio di intervenire ed assistere ogni anno, la mattina del suddetto per noi memorabile giorno, Magistralmente ed in Corpo, in questa principal Chiesa, alla Messa Votiva che a questo effetto sarà cantata; ed a Voi, nostra grande Protettrice e Madre parzialissima, promettiamo che ci obblighiamo di farvi presentare ogni anno in perpetuo, nella Vostra Chiesa di Montenero, libre 10 di cera permezzo di due nostri concittadini. Gradite, o Madre Santa, Madre diGrazia, Madre di Misericordia, e di consolazione questa sibben tenerissima riconoscenza di tutta questa tanto a voi diletta Città e Popolo; e poiché vi siete degnata di porgere al Divin vostro Figlio le nostre suppliche, degnatevi anche, visupplichiamo, di presentarli li nostri sopra enunciati voti, che a lui abbiamo fatti e fate sì colla potentissima vostra intercessione, che Egli per sua bontà gli accetti e gradisca, e continuando a proteggerci, ch’egli si degni preservarci da ogni ulteriore, e successiva disgrazia, che fosse per accaderci: Amen!»

UNA CURIOSITÀ’

il canonico Leonello Barsotti nelle sue ricerche sullastoria di Livorno aveva scoperto che il Voto era statoinfranto negli anni dal 1881 al 1926.Il Consiglio Comunale, infatti, in data 28 ottobre 1881,con un provvedimento «irregolare ed arbitrario» avevadeciso di non donare più le 10 libbre di cera al Santuariodi Montenero, come invece si stabiliva nel testo delgiuramento.Il 23 dicembre 1925, il Sindaco aveva poi riportatoall’attenzione del Consiglio la promessa fatta dai livornesimolto tempo prima alla Madonna ed i membri in caricaavevano votato il ripristino del dono da parte delComune.Questo il testo finale degli atti: «La Giunta municipale,senza intendere di menomare in chiunque la libertà dipensiero, ha sentito il dovere di cancellare taleirregolarità e tale arbitrio e ha voluto ripristinare con ilventuro anno 1926 l’antico e tradizionale onere votivo. IlConsiglio alla unanimità e cioè con voti 38 tuttifavorevoli, dati per alzata di mano, accorda senz’altro laratifica della deliberazione suddetta».

Una promessa fatta a Maria tanti anni fa
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