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La settimana familiare sul monte Amiata

Una settimana insieme: famiglie e vescovo Giusti a Roccalbegna

Parole chiave: settimana familiare (13)
Sessualità ieri e oggi alla luce del Vangelo

Tra cenone di capodanno, gite e serate di cineforum, in questi giorni si è svolta la settimana familiare nella casa di Roccalbegna, ai piedi dell'Amiata. Alcune famiglie trascorrono insieme giorni di serenità, insieme al vescovo Simone, non rinunciando però alla riflessione e al confronto su tematiche che interessano la vita familiare, i figli e gli adulti. Ecco uno dei temi trattati, illustrato da mons. Giusti

La rivoluzione sessuale prometteva a tutti la felicità attraverso il piacere, un traguardo che sembrava raggiungibile facilmente, a costo zero, a condizione di trasgredire le regole morali, in primo luogo quelle della Chiesa cattolica. La Chiesa, infatti, in quel periodo subì un pesante attacco perché era considerata nemica della felicità umana in quanto nemica del sesso. Oggi sono passati quasi cinquant’anni dalla diffusione di questa utopia, sicuramente una delle cause della secolarizzazione nei Paesi occidentali, e si addensano molte ombre sui suoi esiti. La rivoluzione sessuale ha lasciato molti feriti sul campo, soprattutto giovani poco protetti dal ceto sociale, donne che non riescono a realizzare il loro sogno di maternità, e più in generale una società di single che devono fare i conti, ogni giorno, con la propria solitudine. La separazione fra sessualità e procreazione, invece che aprire parentesi di libertà, soprattutto alle donne, si è rivelata un ostacolo alla maternità, inseguita troppo tardi, quando diventa difficile se non impossibile concepire, anche con la procreazione assistita. Addirittura, in molti Paesi, diventa una nuova occasione per lo Stato di entrare con mano pesante nella vita degli esseri umani decidendo al posto degli individui se e quando avere dei figli, in funzione di esigenze economiche o politiche. Ma è una sconfitta sulla quale non si vuole riflettere, sebbene i feriti siano tanti, e la società nel suo complesso risenta del drammatico crollo delle nascite e della crisi della famiglia, effetti riconducibili in gran parte alla libertà sessuale ottenuta.
 
Inoltre la quotidianità della vita di tante famiglie cristiane nonché le Sacre Scritture, sono una smentita di quella opinione comune che attribuisce alla tradizione cristiana un bigotto orrore del sesso: basta leggere il Cantico dei cantici per rendersene conto. L’Incarnazione infatti ha inaugurato un nuovo modo di dare senso all’atto sessuale, che diventa parte e strumento del cammino spirituale di ogni cristiano, sia nella via ascetica, sia in quella matrimoniale. In tale percorso s’intrecciano naturalmente carne e spirito, sentimenti ed eros come ha mirabilmente spiegato Benedetto XVI nella sua prima enciclica, Deus caritas est: egli afferma infatti che il cristianesimo «non ha per nulla rifiutato l’eros come tale, ma ha dichiarato guerra al suo stravolgimento distruttore, poiché la falsa divinizzazione dell’eros, che qui avviene, lo priva della sua dignità, lo disumanizza». Perché tra l’amore e il Divino esiste una qualche relazione: l’amore promette infinità, eternità — una realtà più grande e totalmente altra rispetto alla quotidianità del nostro esistere. Ma al contempo è apparso che la via per tale traguardo non sta semplicemente nel lasciarsi sopraffare dall’istinto. Sono necessarie purificazioni e maturazioni, che passano anche attraverso la strada della rinuncia. Questo non è rifiuto dell’eros, non è il suo “avvelenamento”, ma la sua guarigione in vista della sua vera grandezza».

nelle foto: La festa dei fuochi a Santa Fiora; Il castello di Radicofani; Rifugio di ghino di Tacco, il Robin Hood toscano

Sessualità ieri e oggi alla luce del Vangelo
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