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La cena di chiusura del Serra club

Il bilancio di quest'anno e le prospettive per il prossimo

Parole chiave: serra club (24)
Nel ricordo di Beppino Mancini
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La chiusura dell’anno sociale del Serra è stato nel ricordo di Beppino Mancini della Barcarola (così lo chiamavano tutti gli amici ei livornesi) Nonostante siano passati solo pochi giorni dai suoi funerali, i Serrani, la moglie e i figli, hanno voluto che come da consuetudine, la cena di chiusura si tenesse alla Barcarola. Prima di ritrovarsi nei suoi locali, molto commovente e sentita la preghiera in sua memoria presso la Chiesa di S. Andrea che era la sua parrocchia, guidata dal cappellano del Serra, padre Gabriele Bezzi, ed è stato ricordato anche il suo generoso impegno nell’Unitalsi. Sempre in S. Andrea si è tenuto l’importante rito di Incorporazione dove sono stati introdotti due nuovi soci: il Dottor Mario Gabriele e l’Ingegnere Emiliano Cipriani. Durante il rito il Vice-Presidente Estensioni ha ricordato il compito dei nuovi soci di impegnarsi attivamente a suscitare le vocazioni sacerdotali: “I Serrani diventano lievito, nelle parrocchie e nelle loro numerose comunità, incoraggiando tutti i membri della Chiesa ad essere maggiormente consapevoli della chiamata di Dio al suo servizio”.

Durante la cena, il Presidente Edoardo Gambardella, dopo aver ricordato anche la scomparsa di Paolo Lugetti, è passato ad illustrare le principali attività e incontri del Club durante l’anno. Tra queste, il dibattito molto partecipato sul Disegno di Legge Zan, l’incontro sulla Giustizia ripartiva tenuto dal Dottor Salvatore Nasca, l’incontro ad Assisi col Cardinale Bassetti con una profonda riflessione sulla Pace e la conferenza dal titolo “I Carabinieri: la prima resistenza al nazifascismo”. Relatore Col. Massimiliano Sole, Comandante Provinciale dei Carabinieri di Livorno. Infine ha proposto con un filmato il tema dell’anno serrano appena concluso sulle  Beatitudini (Mt 5-3,12) con immagini di Papa Francesco che si prende cura dei più deboli e dei bisognosi e con riferimento a questi due ultimi anni di pandemia dove la sua vicinanza alla sofferenza e ai luoghi di dolore non è mai venuta meno.

Monsignor Simone Giusti nei suoi interventi ha voluto dedicare il suo affettuoso ricordo a Beppino che ha dedicato la sua vita al servizio e alla cura degli altri, sottolineando che pur sentendo la sua mancanza, per i cristiani la sua vita è solo trasformata e gode della beatitudine celeste e ha rivolto una battuta affettuosa esclamando che siamo certi che lui gioisce “in Paradiso a fare un cacciucchino”.

Passando poi ad elogiare i serrani per l’impegno costante per le vocazioni sacerdotali ha spronato a considerare riguardo il tema del perdono che sarà oggetto di riflessione per il prossimo anno con uno sguardo alle tematiche sulla Pace di Papa Francesco. “C’è da considerare come mai siamo arrivati alla guerra. Rampini osserva che nella politica occidentale qualcosa non va. Assistiamo al fallimento della diplomazia. Russia Cina e India stanno danno luogo ad una guerra ideologica, mentre l’Esarca ucraino chiede che si fermino le armi. E’ quanto mai necessaria la fiducia reciproca perché con l’odio non si costruisce niente”.

Nel ricordo di Beppino Mancini
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