La festa della Santissima Trinità

DAL VANGELO DI GIOVANNI 16, 12-15In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.
Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future.
Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».La festa della Santissima Trinità, che la Chiesa ci propone dopo aver vissuto il tempo pasquale, ha un chiaro intento pedagogico. Può sembrare strana l’affermazione, ma questa festività vuole parlarci di Dio e del Dio cristiano. In questo consiste la finalità pedagogica. Il mistero di Dio, il Dio di Gesù Cristo che è comunione di amore tra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo cerca di trovare il suo spazio. In un contesto culturale come il nostro dove ormai la questione di Dio è tutt’al più relegata alle emergenze, parlare ogni tanto di Dio non fa male, neanche tra chi si dice credente. Spesso, infatti, colui o colei che si dice credente ritiene anche di essere un cristiano o una cristiana, ma non sempre è cosi.Per il cristiano Dio non è qualcosa di astratto, ma è un qualcuno. La fede in Dio del cristiano si propone come un’esperienza reale e concreta e non consiste in qualche informazione su Dio. Il cristianesimo è una fede, nel senso che si affida a Gesù e crede in ciò che Gesù ha detto su Dio e nasce, la fede, da quella che è stata la stessa vita di Gesù.Essere credenti, allora non è avere una brillante idea su Dio e neanche credere “a modo mio”. Essere credente nel Dio di Gesù Cristo significa mettere al centro della propria vita Gesù Cristo, affidarsi a lui, vivere di lui.La festa della Trinità ci aiuta allora a riposizionarci non al centro del mondo, bensì al nostro livello di creature. È Dio di Gesù che deve essere messo al centro della nostra vita e non il contrario.