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Giovani all'opera

 L’importanza degli spazi come luoghi educativi

Parole chiave: scout (49)
La sede scout è come una casa
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Quando parliamo dei gruppi scout, spesso capita di dare per scontate molte cose, come la presenza di spazi adeguati per le attività, ne è un esempio il gruppo scout Livorno 10, che conta più di 100 ragazzi e che da 35 anni ha la sua sede nel villaggio scolastico di Corea. Lo scorso inverno nell'ambito dei lavori di costruzione del nuovo emporio solidale all'interno del villaggio, gli scout hanno ceduto uno dei locali che avevano in gestione (locale che è stato demolito) e hanno sistemato un vecchio locale del villaggio di Corea per farci la nuova sede di Reparto. Vista la nuova esigenza di spazio, la Diocesi, la Parrocchia di Corea e la Fondazione Caritas hanno supportato il gruppo, cercando una soluzione e fornendo aiuto logistico, ma capi e ragazzi si sono subito rimboccati le maniche, e in meno di due mesi la nuova sede scout è nata, e adesso è più bella e vissuta che mai.

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Il gruppo si è fatto carico, com’è sua tradizione, di tutte le spese per tinteggiare, ripristinare gli impianti elettrici, i bagni e le opere murarie necessarie. Pensando a questo nuovo spazio non possiamo che domandarci quanti ragazzi cresceranno là dentro, persone che per un periodo molto importante della loro vita sapranno di avere sempre un luogo di riferimento in cui andare, qualsiasi cosa succeda. E questo è un grande dono di Nostro Signore, che ci porta a interrogarci sull’importanza degli spazi educativi.

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Per vivere una proposta educativa servono spazi adeguati, lo vediamo in modo evidente ogni anno con i problemi dell’edilizia scolastica, nelle parrocchie, nelle società sportive, nei centri sociali e in generale nel mondo dell’associazionismo. Anche lo scoutismo, pur essendo una proposta educativa dove la componente della vita all’aria aperta è parte pregnante delle attività, è bene non sottovalutare l’importanza fondamentale di avere una buona sede che accolga il gruppo scout.

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Innanzitutto la sede scout è un po’ come una casa, in cui vivono, almeno una, due o più volte a settimana, un minimo di 70 persone, che è il numero base di ragazzi che compone un normale gruppo scout, se poi consideriamo che a Livorno ci sono anche gruppi scout con 100 ragazzi, chiaramente la necessità di spazi da vivere appare ancora più evidente.  In secondo luogo una sede scout è di per sé una realtà educativa, perché i ragazzi imparano a prendersi cura dello spazio in cui vivono le attività e a personalizzarlo nel corso degli anni, rendendolo un tratto identitario della propria appartenenza al gruppo. Le sedi scout infatti hanno dei propri simboli, che servono per visualizzare ed evocare le esperienze che i ragazzi vivono: si inizia nei lupetti, dove i personaggi del libro della giungla sono rappresentati nella “tana”, per fare immergere i ragazzi nell’ambiente educativo, che in gergo si chiama “ambiente fantastico”, si passa al Reparto, dove le squadriglie – cioè i gruppetti di esploratori e guide rappresentati da un animale (con i propri colori) – hanno il proprio pannello dipinto, chiamato “angolo di squadriglia”, il proprio armadio o magazzino e il proprio tavolo di lavoro, tutto viene dipinto dei colori delle squadriglie, e ogni armadio contiene i materiale della squadriglia, di cui ogni squadriglia si occupa. Si passa poi in Branca R/S, dove la sede scout diventa un luogo da personalizzare, in cui discutere, mettersi in gioco, e vivere le riunioni per tutto l’anno.

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Ogni unità si gestisce il proprio spazio, la propria stanza, che è personalizzata a seconda dell’età, e dove è visualizzato anche il cammino di crescita dei ragazzi, la cosiddetta “progressione personale”. Ciascuna unità poi organizza dei turni di pulizia per responsabilizzare i ragazzi. Possiamo quindi dire che le sedi scout non sono solo un luogo dove passare del tempo insieme, ma sono veri e propri luoghi di educazione, luoghi vissuti, identitari. Una buona sede scout ha almeno una stanza per ogni unità, un uno spazio esterno in cui giocare, organizzare tornei, bans e, perché no, anche cantare.

I gruppi scout AGESCI, in quanto parte di un’associazione cattolica, spesso si legano alle parrocchie, alcuni di più, altri meno, non è indispensabile, ma è certo desiderabile. La sede diviene così un luogo di riferimento educativo anche per il quartiere, uno spazio che sempre di più rappresenta il luogo di primo annuncio cristiano, sono quindi spazi importanti per le Diocesi e per le parrocchie. Una sede scout non può essere un peso per un parroco, quanto piuttosto rappresenta un punto di forza, per la validità della sua proposta educativa cristiana.

Ad esempio il gruppo AGESCI Livorno 10 è organizzato con un contratto di comodato d’uso, che permette al gruppo di accollarsi le spese per le utenze e di manutenzione, mentre più difficile sarebbe dover gestire un affitto o l’acquisto di un immobile, ma d’altra parte se nelle parrocchie c’è sempre spazio per il catechismo o per altre associazioni, sarebbe una scelta lungimirante trovare posto anche per un gruppo scout.

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Negli anni a Livorno sono molte le parrocchie che hanno ospitato gruppi scout, e nel tempo la nostra Diocesi ha sempre saputo trovare una soluzione per offrire gli spazi sufficienti per il proliferare di una buona proposta educativa scout in stile AGESCI.

La sede scout è come una casa
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