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Un bassorilievo in onore di Madre Seton

Due lapidi a ricordare la presenza della Santa americana a Livorno

Parole chiave: bassorilievo (1), accademia (3), seton (5), don gino franchi (5)
La cerimonia in Accademia Navale
don gino franchi (1)

Pochi giorni fa in Accademia Navale ha avuto luogo una celebrazione particolare che ha avuto come protagonista il ricordo di Santa Elisabetta Anna Seton. Ma per far conoscere la Seton ci corre l'obbligo di parlare di don Gino Franchi (nella foto), il parroco della chiesa dedicata proprio alla santa americana.

Tutto cominciò -ci dice- nel novembre 1965 quando il Vescovo di Livorno, Mons. Emilio Guano, mi convocò a Genova dove era ricoverato per una malattia che poco dopo lo portò alla morte. In quella occasione don Gino venne designato a costruire una nuova parrocchia da dedicare alla Seton. Venne approvato il progetto, venne acquistato il terreno in Piazza Lavagna, incominciarono anche le traversie burocratiche, naturalmente incominciarono anche le ricerche dei fondi che portarono don Gino e il Vescovo Ablondi in America. Il 21 aprile 1968 un prefabbricato della chiesina dà inizio alla nuova parrocchia. Finalmente il 19 giugno 1983 si celebra la prima Messa ufficiale presieduta dal Vescovo Alberto Ablondi. E lì don Gino è rimasto fino al 2019 per diventare oggi il “decano” dei preti di Livorno.

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Ma cosa è stato fatto e perché in Accademia Navale? Bisogna ricordare che l'Accademia Navale è stata costruita nel 1881, edificata sopra quelli che erano stati i Lazzaretti di San Jacopo e di San Leopoldo, dove Madre Seton e il marito William erano stati messi in quarantena al loro arrivo a Livorno perché provenienti dagli Stati Uniti, dove imperversava la febbre gialla. I coniugi Seton erano venuti nella nostra città perché il marito era minato dalla tubercolosi e un clima più salubre gli avrebbe giovato. Erano venuti grazie ai fratelli Filippo e Antonio Filicchi, spedizionieri, che con il Seton avevano rapporti commerciali e di grande amicizia. Ma il Seton morì dopo pochi giorni l'arrivo a Livorno ed Elisabetta Anna fu ospite dei Filicchi, uomini molto religiosi, e nel giro di poco tempo maturò in lei la convinzione di abbracciare il cattolicesimo lasciando la Chiesa Episcopale. Ritornata poi in America incontrò infinite difficoltà, ma riuscì a fondare una Scuola cattolica, quella delle Figlie della carità, che diverrà “la grande forza della Chiesa cattolica negli Stati Uniti”.

E la cerimonia in Accademia? Lì è stato inaugurato un bassorilievo in bronzo opera dello scultore Costantino Giannetti che è stato collocato

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vicino alla porta della Cappella e ai suoi lati sono state poste due targhe marmoree che riportano alcune frasi dell'ex Presidente Carlo Azeglio Ciampi e alcune parole tratte dal “Diario” di Elisabetta Anna Seton. A causa del Covid 19 l'avvenimento non ha avuto la partecipazione dei cittadini livornesi che volentieri vi avrebbero preso parte. Così don Gino è stato accompagnato da una piccola delegazione composta dallo stesso scultore Giannetti, da Marco Conte, Franco Caccavale e da Lara Bellagotti che aveva tradotto dall'inglese un'opera della dottoressa statunitense Anne Flood dal titolo “Grazia e coraggio” riguardante gli scritti poetici della Santa Seton. L'Accademia Navale era rappresentata dell'Ammiraglio Biaggi, presente anche l'Ordinario Militare per l'Italia Mons. Santo Marcianò, il cappellano dell'Accademia Padre Stefano, e  un gruppo di giovani allievi.

Ecco le immagini del bassorilievo e un video della cerimonia, alla presenza dell'Ordinario militare mons. Marcianò, realizzate da Marco Conte

https://youtu.be/zF0YmY5jXwo

La cerimonia in Accademia Navale
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