Ecco com'è andata quest'anno

Dopo un’estate di stop a causa della pandemia, finalmente negli scorsi giorni il gruppo scout Livorno 10 è potuto tornare a svolgere i propri campi estivi per i circa 150 ragazzi e ragazze del gruppo.

Il campo estivo: cos’è e come funziona

Nel percorso educativo scout il campo estivo è il momento dell’anno in cui l’azione educativa può essere più incisiva, visto che i ragazzi con l’ausilio dei capi vivono delle esperienze significative, a stretto contatto con la natura, all’insegna del gioco, dell’avventura e del camminare. Anche lo stare a contatto 24 ore su 24, conoscendosi a fondo li aiuta a sviluppare, oltre a un forte senso di gruppo, dei legami che resteranno saldi per la loro vita. Ai campi estivi il clima che si viene a creare pone in risalto la personalità dei ragazzi e la loro dimensione relazionale così che emerga fuori il vero sé di ogni ragazzo e ragazza, mettendosi in gioco al massimo per vivere al meglio le esperienze che vengono loro proposte.

Gli scout sono divisi in tre grandi unità a seconda dell’età: si inizia dai lupetti del Branco (8-11 anni), che vivono le Vacanze di Branco, ovvero un soggiorno di una settimana, incentrato sullo scoprire la vita scout a contatto con la natura, nel segno del gioco e delle esperienze di gioia. Lo si fa con un’ambientazione fantastica e un percorso di catechesi che, compenetrandosi, guidano i lupetti per tutta la settimana nel rielaborare le proprie esperienze. Poi ci sono gli esploratori e guide del Reparto (12-16 anni), che vivono il Campo Estivo all’insegna dell’avventura: cioè a stretto contatto con la natura, quindi dormendo in tenda, accendendo il fuoco per mangiare e costruendosi un angolo per ogni piccolo gruppetto (la squadriglia), dove pranzare, cenare e cucinare all’aria aperta. Si passa infine ai rover e le scolte della Comunità R/S (16-20 anni), che vivono una Route di cammino, una settimana dove attraverso la fatica del “fare strada”, i ragazzi, imparano cosa vuol dire essere una comunità che condivide valori e che pone le proprie basi nel servizio verso il prossimo. Come avviene per i lupetti anche in Reparto e in Branca R/S l’esperienza di catechesi, permeando l’attività, permette ai ragazzi e alle ragazze di rielaborare la propria esperienza a seconda dei diversi livelli di consapevolezza offerti dall’età e dalla maturazione personale.

Il tutto per le tre branche è inserito nella cornice della progressione personale, un iter di crescita che si divide in scoperta, competenza e responsabilità, che a seconda delle età e delle branche di riferimento accompagna i ragazzi verso il raggiungimento di obiettivi di crescita e maturazione personale. Questo percorso ha come fine l’uomo e la donna della partenza, cioè la fine del percorso educativo scout alla fine del clan, dunque intorno ai 20 anni. Sono momenti molto evocativi, che vengono vissuti di solito alla fine delle Route di cammino oppure all’inizio dell’anno successivo. In questi momenti i ragazzi arrivati alla fine del percorso sono chiamati a compiere delle scelte su vari ambiti della loro vita: fede, impegno socio-politico e servizio. Anche quest’anno nel Livorno 10 non sono mancati i partenti.

I campi estivi del Livorno 10

Lasciando la teoria ed entrando nel merito dei campi estivi, quest’anno c’è stato un grande fermento, perché il gruppo scout Livorno 10 per organizzare i campi per circa 150 ragazzi, e di diverse età, ha messo su una grande organizzazione, che ha coinvolto i ragazzi e le ragazze, i capi, i genitori dei ragazzi, i cambusieri e tutte le persone che si sono rese disponibili per dare una mano anche nel trasporto dei materiali. Grazie alla buona volontà e al coraggio di tutte queste persone è stato possibile tornare a svolgere i campi in sicurezza, e soprattutto nel rispetto delle norme anti-covid.

I lupetti del Branco Dhak, della Parrocchia Nostra Signora di Fatima di Corea, durante la prima settimana di agosto hanno svolto le proprie Vacanze di Branco a “La Spinella”, una casa attrezzata per soggiorni estivi all’Alpe della Luna (AR) sopra San Sepolcro; il Branco Waingunga, della Parrocchia di San Giuseppe, durante la prima settimana di agosto è stato presso una casa per soggiorni estivi a Femminamorta (PT); le guide e gli esploratori del Reparto TNT-Ghibli, della Parrocchia di San Giuseppe, durante l’ultima settimana di hanno svolto il proprio Campo Estivo a Careggine (LU), un terreno in Garfagnana nei pressi del Lago di Vagli; il Reparto Meloria – Rosa dei Venti, della Parrocchia di Corea, durante la prima settimana di agosto è stato presso il terreno di Alpe della Luna (AR) nei pressi della casa utilizzata dal Branco Dhak; mentre i rover e le scolte della Comunità R/S nella prima settimana di agosto hanno vissuto la propria Route di cammino in Piemonte, tra le Valli Valdesi e Pinerolo (TO), luoghi significativi per i molti incontri all’insegna dell’ecumenismo.

In tutti questi campi il Livorno 10 è stato accompagnato dall’infaticabile e fondamentale presenza di Don Cristian Leonardelli, assistente ecclesiastico del gruppo, che segue i ragazzi con passione da molti anni, sia durante l’anno che in tutti i campi. Ad affiancarlo la presenza di Suor Fausta, e per diversi giorni ha partecipato ai campi del Branco e del Reparto della Parrocchia di Corea anche Don Matteo Gioia, nelle vesti di nuovo Parroco, anche se in realtà in passato è stato più volte assistente ecclesiastico del gruppo.

Una lettera per concludere

Spiegare il clima di un campo a chi non ha mai vissuto lo scoutismo è difficile, così condividiamo questa lettera che i capi Reparto del TNT-Ghibli hanno scritto ai propri esploratori e guide, lettera che come intensità vale simbolicamente anche per tutte le altre unità del gruppo, con l’auspicio che lo spirito con cui i ragazzi e le ragazze sono tornati a casa continui a far ardere loro il cuore allo stesso modo nella vita di tutti i giorni!

“Cari esploratori e care guide del Reparto TNT-Ghibli,

siamo ormai giunti alla fine di questo campo, che abbiamo aspettato con trepidazione non per uno, ma per ben due anni. E adesso che siamo qui davanti all'ultimo fuoco di bivacco, vorremo dirvi alcune cose.

Lasciateci dire che siete il nostro più grande orgoglio, vi abbiamo visto bambini, ragazzi e adesso vi ritroviamo quasi adulti. Voi forse non ve ne accorgete, ma noi vediamo i grandi passi che avete fatto e che tuttora state facendo. Ci ricordiamo ancora con affetto del primo campo dove avete cucinato a fatica poche volte, proponendoci cibi immangiabili come il minestrone crudo e la pasta al Nesquik, e adesso invece sapete deliziarci con l'hamburger, gli involtini, la pasta al ragù, la schiacciatina, il fritto e quel pancake che poi è diventato una crepes.

Durante questi due anni di pandemia abbiamo visto le vostre incertezze, paure, insicurezze e ansie, ma quello che volevamo dirvi è che a questo campo è venuto fuori il vostro spirito scout, perché quando si vive a stretto contatto con gli altri, immersi nei ritmi della natura, ognuno rivela il vero se stesso. Voi siete delle persone significative e ce lo avete sempre dimostrato. Questo campo non è che l'ennesima conferma.

Come tre anni fa vi avevamo scritto nella lettera a fine campo che avendo scommesso su di voi abbiamo vinto, così oggi possiamo dirvi con certezza, che dopo questi due anni abbiamo fatto bene a tenere viva la fiamma dello scoutismo nei tempi difficili che abbiamo vissuto, perché voi avete tenuto alto l'entusiasmo, la voglia di esserci, e se adesso siamo qui è proprio grazie al vostro coraggio.

Siamo sicuri che negli anni che ci aspettano faremo ancora grandi cose insieme, perché come avete ascoltato ieri sera alla veglia alle stelle, attraverso le storie di due grandi viaggiatori, nessun viaggio e nessun grande sogno sono impossibili per chi, con coraggio e passione, intraprende nuove avventure, anche se non sa dove lo porterà la strada che sta percorrendo. Buona caccia!”

Guarda il video con le più belle immagini dei campi