Diocesi
stampa

Era stato anche parroco della Cattedrale e di S. M. del Soccorso

Mons. Morosi ci ha lasciato

Il funerale sarà celebrato Lunedì 1 Luglio alle 9.00 in Cattedrale

È morto don Ezio

Don Ezio Morosi, già vicario generale della Diocesi e Canonico della Cattedrale è morto questa mattina all'età di 89 anni. Mons. Morosi, originario di Livorno, 
era stato anche parroco della Cattedrale di Livorno, amministratore diocesano e per molti anni parroco della chiesa di S.M. del Soccorso.
Autore di diversi libri di spiritualità tra questi: “Quattro passi con Dio”, “La tenda del convegno”, “Quando Dio dice «Scrivi!»”, “Pagine femminili del Vangelo”, “Quando spunta il giorno”, “«Ecco io sono con voi tutti i giorni…»”, “Un tempo con te, Signore”, “Pietre miliari”, “Nel silenzio della sera”, “Intorno al fuoco di Dio”, “Parlare con Te. Il sacerdote in preghiera”, tutte per i tipi della Borla; “Tempi di vita” edito dalle Edizioni Paoline; “Dialogando con uomini e cose” edito da Libroitaliano.

In varie occasioni  “La Settimana” gli ha dedicato alcuni articoli; riportiamo di seguito alcuni passi di essi.

Per questo avvenimento, così importante, sia livello personale che a livello diocesano, abbiamo rivolto a monsignor Ezio Morosi alcune domande: Cosa ricorda più volentieri di questi 50 anni di sacerdozio?
«Naturalmente il momento dell’ordinazione, devo dire poi che ho avuto un debutto insolito come sacerdote, infatti dopo pochi giorni dall’ordinazione, il Vescovo Pangrazio mi mandò a trascorrere il Natale al penitenziario della Gorgona dove tutti volevano un sacerdote; certamente non fu un impatto facile, ci sono poi ritornato per la Pasqua. Ricordo poi con affetto la guida pastorale delle tre parrocchie in cui sono stato, ma quello che mi riempie di gioia sono stati e sono gli incontri con le tante persone che hanno bisogno di Dio, della pace interiore, del conforto, come penso sia capitato e capiti ogni giorno anche ai miei confratelli sacerdoti.
È bello capire che le persone si recano dal sacerdote per confidargli le proprie paure, le proprie emozioni, per avere da lui una parola di fede, in quanto vedono in lui il “portavoce del Signore”. Ci sono poi cose particolari che mi hanno colpito, come quella del giovanetto di 13 anni che dava il suo aiuto nella parrocchia e che ho trovato in chiesa a recitare il breviario, i pochi soldi che possedeva li aveva spesi tutti per comprarsi un breviario! In questa parrocchia il giovane che guida i ministranti mi ha riferito che uno dei bimbi gli ha detto: è bello essere prete! La speranza di una nuova vocazione mi riempie sempre di gioia.
Non sono mancati nella mia vita momenti più spirituali e anche più drammatici come quello di accompagnare tanti fratelli al passaggio verso l’eternità, sono momenti che coinvolgono interiormente e fanno soffrire, specialmente quando si tratta di giovani o di genitori che lasciano figli piccoli, ma sono momenti che fanno comprendere quanto il sacerdozio sia essenziale per l’umanità».

Compiere 80 anni è un bel traguardo, Monsignor Ezio Morosi, Vicario Generale della nostra Diocesi, 53 anni di vita sacerdotale, ha raggiunto questa importante meta, gli abbiamo chiesto: Cosa vuol dire per Lei questo compleanno?
Mi viene spontaneo guardare indietro, ripensare al tempo trascorso, rivedere quanti ho conosciuto in questo lungo cammino, i parenti, i tanti amici che non sono più tra noi, le persone incontrate nel ministero pastorale, quanti ho fraternamente accompagnato sulla strada della Fede, celebrando per loro i sacramenti, quanti ho assistito spiritualmente nella malattia e nel loro passaggio all’eternità. Rivedo un lungo elenco di volti cui ci si sente amichevolmente vicini nell’affetto e nella preghiera per le esperienze spirituali vissute insieme nella ricerca e nella scoperta dell’amore di Dio. E sento verso molti di loro tanta gratitudine per l’esempio di fede che mi hanno dato. E’ la missione di ogni presbitero. Quando penso alla mia vita sento di dovere un “grazie” a Dio che mi ha tratto dal nulla, mi ha dato fiducia, somiglianza divina, come ad ogni essere umano. Né posso dimenticare il dono misterioso della chiamata al sacerdozio. Ripenso a quanto debbo anche ai miei genitori per la fatica, l’impegno e l’amore con cui mi hanno accompagnato, nutrito, vestito ed educato, fedeli alla missione loro affidata da Dio.
Soprattutto ora, con l’esperienza del tempo trascorso, guardo alla vita come una occasione preziosa che il Signore ci dà per dimostrargli la nostra fedeltà ed essere suoi collaboratori nella diffusione del suo Regno, per meritare il premio eterno che nel suo amore ci ha preparato. Ricordo che da bambino mi chiedevo se sarei riuscito ad arrivare al 2000. Mi sembrava un anno tanto lontano, ma ci speravo. Non solo mi è stato consentito di raggiungerlo ma anche di superarlo. Ho compiuto 80 anni quasi senza accorgermene, continuando a fare quello che ho sempre fatto, senza – come si dice – “scalare le marce”. Non so ancora per quanto: siamo nelle mani di Dio che più dona il tempo, più vuol vedere i frutti. Voglio sperare che nel mio bilancio il bene superi il male, la parte positiva superi quella negativa. Il salmo 90 dice: “Gli anni della vita sono 70, 80 per i più robusti”. Si vede che contrariamente alle apparenze, sono stato posto in questa categoria delle persone robuste. Ora valgono per me quelle parole di Gesù: “Siate pronti con la cintura ai fianchi e le lucerne accese per andare incontro allo sposo”. Lo stesso salmo 90 dice ancora: “Insegnaci a contare i nostri giorni e giungeremo alla sapienza del cuore”. I giorni vanno “contati” perché nessuno vada sprecato, perché di tutti dobbiamo rendere conto a Colui che con fiducia ce li ha donati.
Più passano gli anni, più si sente la preziosità di ogni giorno di vita e il desiderio di compensare con una maggiore fedeltà e con minori stoltezze (leggi: errori, sbagli, peccati), quelle giornate meno gradite a Dio, presenti nella nostra vita. Ed insieme al pentimento sento sempre vivo il desiderio di ricambiare, per quanto ne sono capace, quell’Amore divino che, con fiducia, mi ha fatto nascere al tempo e all’eternità. Finché abbiamo tempo, si dice nella lettera ai Galati, operiamo il bene. Il Signore mi aiuti a tradurlo nella vita di ogni giorno in quel clima di carità che solo rende graditi a Dio e al prossimo.

Le parole d’amore di mons. Ezio Morosi nel suo ultimo libro
È il titolo dell’ultimo libro, edito nel novembre 2009 presso la casa editrice Borla, di monsignor Ezio Morosi, vicario del vescovo Simone Giusti. Una riflessione semplice, adatta per tutti, adulti e ragazzi e, direi anche, cristiani e non cristiani. Attraverso figure e situazioni esemplari del Nuovo e dell’Antico Testamento l’autore presenta il volto pieno di amore del Dio di Gesù Cristo. È un libro da regalare o da regalarsi quando si è perso la speranza, quando ci troviamo sopraffatti dalla paura e dall’angoscia, quando nella babele di parole e di opinioni del mondo non riusciamo più a trovare la bussola; è un libro che conduce lentamente, con grande semplicità e chiarezza ad addentrarsi nella foresta intricata del mondo e di noi stessi, fiduciosi di stringere, durante il percorso, la mano di Dio. Nelle parole del Vicario vescovile si avverte il grande amore e la preoccupazione di un pastore per il suo gregge ed insieme la fiducia nel Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, una fiducia provata e vagliata nel corso di molti anni che, per questo, sa produrre immagini e situazioni di sofferenza, di gioia, di incredulità, di solitudine note a ciascuno di noi. Davvero il cuore di questo ultimo libro di monsignor Ezio Morosi è consolare l’uomo che ha il cuore turbato mediante le parole di Gesù risorto dalla morte: “Ecco io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt 28,20).

È morto don Ezio
  • Attualmente 0 su 5 Stelle.
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
Votazione: 0/5 (0 somma dei voti)

Grazie per il tuo voto!

Hai già votato per questa pagina, puoi votarla solo una volta!

Il tuo voto è cambiato, grazie mille!

Log in o crea un account per votare questa pagina.

Non sei abilitato all'invio del commento.

Effettua il Login per poter inviare un commento