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Con un infinito amore

L’annuncio del regno di Dio è la “buona notizia” che ci invita a un cambiamento di vita

Parole chiave: commento al vangelo (218)
Commento al Vangelo

Dal Vangelo secondo Matteo

12 Quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea,     13 lasciò Nazaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, 14 perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia:  15 Terra di Zàbulon e terra di Nèftali, sulla via del mare, oltre il Giordano, Galilea delle genti! 16 Il popolo che abitava nelle tenebre vide una grande luce, per quelli che abitavano in regione e ombra di morte una luce è sorta. 17 Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino». 18 Mentre camminava lungo il mare di Galilea, vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. 19E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». 20 Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono. 21 Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedeo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. 22 Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono. 23 Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo.

andò ad abitare
Matteo usa il verbo lasciare e il verbo abitare per indicare l’inizio dell’attività del Signore: lascia i luoghi della sua crescita, delle relazioni familiari, dà un taglio alla sua storia per abitare a Cafarnao. La Parola di Dio entra nella storia dell’uomo per cambiare non dall'alto, ridondando di potenza, ma dal basso, venendo ad abitare nella nostra “città”. Gesù è la Parola venuta ad abitare tra di noi perché raggiunga le nostre orecchie con il nostro linguaggio e i nostri limiti, non soltanto nello stretto orizzonte del popolo ebraico ma nel panorama dell’intera umanità: sulla via del mare, oltre il Giordano, Galilea delle genti!

Oggi, in cui facciamo l’esperienza di relazioni umane difficili, in cui l’egoismo domina sulle persone, in cui i social più che comunicare sono diventati fini a se stessi, la Parola di Dio fatta carne si fa luce per gli uomini: Il popolo che abitava nelle tenebre vide una grande luce, per quelli che abitavano in regione e ombra di morte una luce è sorta.

Il Vangelo è luce che brilla “nella” umanità a partire dalla periferia. Anche i discepoli dopo la resurrezione sono chiamati ad annunciare il Vangelo partendo da quella stessa periferia, dalla Galilea (Cfr: Mt 28, 16-20) per raggiungere tutti i popoli. Come nel nostro tempo ogni credente è invitato a “uscire dalla propria comodità e avere il coraggio di raggiungere tutte le periferie che hanno bisogno della luce del Vangelo” (Evangelii Gaudium 20).

Poiché la fede proviene dall’ascolto e l’ascolto è incentrato sulla parola di Cristo (cfr Rm 10,17), l’invito che ne scaturisce è l’urgenza e l’importanza che i credenti devono riservare all’ascolto della Parola del Signore sia nell’azione liturgica, sia nella preghiera e riflessione personali (Papa Francesco, Aperuit illis).

 

il regno dei cieli è vicino
Il primo annuncio di Gesù è letteralmente identico a quello che abbiamo ascoltato dal Battista in Mt 3,2; il fatto che non si accenni a un luogo preciso né venga menzionato l’uditorio, conferma il valore universale di questa proclamazione. Non solo troveremo poi che inviando i dodici in missione ordinerà loro: «Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino»(Mt 10,7).

Si tratta dello stesso gioioso annuncio: viene il regno di Dio, anzi, è vicino, è in mezzo a noi! Questa parola è molto importante: “Il regno di Dio è in mezzo a voi”, dice Gesù […] Dio viene a stabilire la sua signoria nella nostra storia, nell’oggi di ogni giorno, nella nostra vita; e là dove essa viene accolta con fede e umiltà germogliano l’amore, la gioia e la pace(Papa Francesco, 4.12.16).

L’annuncio del regno di Dio è la “buona notizia” che ci invita a un cambiamento di vita: convertitevi, perché la signoria di Dio non si realizza senza la collaborazione dell’uomo.

Convertitevi è l’invito a rivoluzionare la vita: cambiare la visione delle cose e di Dio, cambiare direzione rispetto a quella strada che abbiamo imboccatola cui prospettiva è sotto i nostri occhi e sembra avere come orizzonte le divisioni, la diffidenza, la paura e tutte le loro conseguenze. Gesù ci offre con la sua vita una strada inedita per l’uomo che ci è raccontata lungo tutto il vangelo.La Bibbia è il libro del popolo del Signore che nel suo ascolto passa dalla dispersione e dalla divisione all’unità. La Parola di Dio unisce i credenti e li rende un solo popolo(Papa Francesco, Aperuit illis).“Il regno di Dio verrà con il fiorire della vita in tutte le sue forme” (Giovanni Vannucci).

 

li chiamò
Subito Gesù chiama persone a condividere la sua strada: vi farò pescatori di uomini.  Ciò che Gesù ha affermato appare talmente incredibile ma così affascinante che i pescatori abbandonano tutto per andare dietro di lui. I quattro pescatori seguono Gesù perché attratti dalla sua Parola, sentono che di lui si possono fidare, in cui non c'è inganno. Gesù è una “Parola” nuova e preziosa come un tesoro posto davanti ai nostri occhi e nel vangelo ne troviamo la chiave: la nostra tristezza infinita si cura soltanto con un infinito amore (Evangelii Gaudium, 265).

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