Diocesi
stampa

Il disgraziato per un verso e il samaritano per l’altro sono due emarginati eppure ci raccontano la prossimità: il bisogno dell’uno si fa prossimo al cuore dell’altro

Commento al Vangelo

Il Commento al Vangelo di Domenica 14 Luglio 2019

Parole chiave: commento al vangelo (218)
Chi è il mio prossimo?

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, un dottore della Legge si alzò per mettere alla prova Gesù e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». Gli disse: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai».

Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gèrico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levìta, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”. Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così».

«Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?».

Davanti a Gesù e al dottore della Legge c’è la Thorà, i primi cinque libri della scrittura, non si smette mai di scrutarli nella ricerca della volontà di Dio. Una ricerca meticolosa, accurata, spesso pedante nel desiderio di individuare ogni singola norma, ogni precetto per poi metterlo in fila e cercare quello più importante: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?» (Mc 12,28). Una domanda simile, oggi, all’uomo moderno sarebbe impensabile; come districarsi tra Costituzione, codici, leggi, decreto-legge, decreti applicativi, circolari che si adattano ad ogni nuova presunta necessità?

Con la Rivoluzione francese e l’indipendenza americana siamo arrivati a comprendere che la Legge è uguale per tutti, ma bisogna arrivare al dicembre del 1948 per leggere la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, sembrava un passo in avanti dell’umanità ma non è così nella maggior parte del mondo ed è questa una delle cause principali che spinge l’emigrazione nel perseguimento di migliori condizioni di vita.

“tutti gli uomini sono creati eguali; che essi sono dal Creatore dotati di certi inalienabili diritti, che tra questi diritti sono la Vita, la Libertà, e il perseguimento della Felicità” (Dichiarazione d’indipendenza 4 luglio 1776).

Oggi i movimenti sovranisti, capaci di condizionale la politica, affermano un principio contrario “prima … gli italiani, gli americani, gli ungheresi, gli austriaci …e così via”: tutti hanno gli stessi diritti ma per alcuni c’è una precedenza, un maggior diritto, un privilegio, una distinzione.

 

cadde nelle mani dei briganti

Ecco allora Gesù racconta una parabola.

Un uomo... anzi degli uomini, donne, bambini... stavano faticosamente salendo sulla strada della loro vita, ma sin dal loro nascere si imbatterono in una guerra civile … nella ingiustizia, nella sopraffazione, nella povertà, nella siccità …  ché spogliatili di tutto, privatili dei loro affetti, li lasciarono mezzi morti.

A fatica scapparono dalla loro terra per buttarsi sul ciglio di un'altra strada... "forse qualcuno passerà di qua. Forse qualcuno timorato di Dio... quello stesso Dio che noi preghiamo..."

Si trovarono in mezzo al mare proprio sul ciglio di un altro mare (non il "mare nostro"... ma come un mare privato che chiamano acque territoriali) e lì vicino passarono i governi dei paesi ricchi ma il primo disse che non spettava a lui e passò oltre, l'altro disse che era una questione di principio, l'altro ancora pensò che c’era una invasione in atto... così tutti passarono oltre...

Ma come succede in ogni paese civile si aprì un dibattito: "bisogna prima pensare agli italiani che muoiono di fame!!!" poi si guardò intorno e non ne vide, ma il principio era sacrosanto.

"non si può aprire le porte a tutti!!!", ma erano solo poche centinaia di fronte ai 60 milioni d’italiani, senza pensare agli euripei, ma lì per lì sembrarono troppi.

"bisogna salvaguardare la nostra cultura" e verificarono che nelle aule delle scuole ci fossero ancora i crocifissi e non si accorsero che i crocifissi veri (e non di plastica) erano piantati in mezzo al mare. Quando la religione è “il sentimento di un mondo senza cuore” (C.Marx) allora sopravanzano le regole del Levita e del Sacerdote del tempio, come un bel paramento finemente decorato, l’angelica armonia di canti antichi o il mistero di una lingua che non parla più nessuno.

Nel dibattito parteciparono le Nazioni ognuna con i propri diritti sacrosanti, si smossero Televisioni e giornali... sui social è apparso di tutto dal presunto smalto alle unghie delle migranti, ai telefonini ultimo modello, per mascherare e non vedere, nessuno controlla o verifica la verità dei messaggi ma tanto basta. Le leggi e i decreto-legge si susseguirono per salvaguardare i diritti di alcuni a spese di altri.

«Va’ e anche tu fa’ così».

La parabola che Gesù racconta, di un realismo incredibile, non solo ci dice chi è il mio prossimo ma sottolinea piuttosto la prossimità degli emarginati: il disgraziato per un verso e il samaritano per l’altro sono due emarginati eppure ci raccontano la prossimità: il bisogno dell’uno si fa prossimo al cuore dell’altro.
Potremo domandarci a cosa servono i barconi che sbarcano a Lampedusa, o i barboni che dormono nelle stazioni, o la marea di umanità emarginata, siano immigranti o emigrati, nomadi o naviganti. Ecco sono un “segno dei tempi”, forse un dono di Dio al nostro cuore, perché si svegli in noi la Fede, quella che, più che i profumi d’incenso, cerca di concretizzarsi nel farsi prossimo e amarlo come se stessi.

Chi è il mio prossimo?
  • Attualmente 0 su 5 Stelle.
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
Votazione: 0/5 (0 somma dei voti)

Grazie per il tuo voto!

Hai già votato per questa pagina, puoi votarla solo una volta!

Il tuo voto è cambiato, grazie mille!

Log in o crea un account per votare questa pagina.

Non sei abilitato all'invio del commento.

Effettua il Login per poter inviare un commento