S. Francesco festa nazionale

Dal 2026 la celebrazione del santo di Assisi anche civile

Approvata la legge. Il 4 ottobre (San Francesco) è tornata festa nazionale.

E così Francesco d’Assisi, il santo poverello, il giullare di Dio, il mistico, il fondatore dell’Ordine dei Francescani, l’inventore della poesia in lingua italiana, colui che con la scelta della povertà e la provocazione della pace sfidò la Chiesa del suo tempo e sovvertì il mondo, l’antesignano dell’ecologia, una delle figure più venerate della cristianità e più rispettate della laicità, il patrono d’Italia… è tornato a essere celebrato ogni 4 ottobre come festa nazionale, come avveniva fino al 1977, quando la riduzione dell’orario di lavoro per le solennità civili fu rimossa e nel giorno di San Francesco si tornò a scuola e al lavoro. Anni di contestazione e di scelte laiciste, certo, ma soprattutto questione di soldi, perché anche le solennità hanno un costo e persino i giganti della storia, come il santo di Assisi, ne fanno le spese.

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Il messaggio del Card. Matteo Zuppi, Presidente della CEI

Accogliamo con gioia la notizia dell’approvazione della legge che ripristina la Festa nazionale di San Francesco di Assisi il 4 ottobre. Questa decisione diventa occasione per riscoprire la figura del Patrono d’Italia, che ha profondamente segnato il carattere del nostro Paese. Lo è ancora di più in questo tempo, lacerato dalle divisioni, da tensioni internazionali crescenti e da una drammatica escalation di violenza globale. San Francesco, che ebbe tra i suoi principali obiettivi un annuncio di pace, ricorda che è possibile un mondo fraterno, disarmato, dove ciascuno ha il suo spazio, a partire dai più poveri e fragili. La sua vita e il suo operato possono ispirare l’amore politico e quello per il Creato, perché il bene comune prevalga sulle logiche speculative e del più forte, sugli interessi di parte e sulle polarizzazioni.

In forza della sua fede, dette avvio a un’esperienza religiosa che, attraverso la sua discendenza, ormai otto volte centenaria, tanto ha contribuito a rendere migliore la storia degli uomini di questa nostra Italia e del mondo intero. Celebrare il Santo di Assisi, dunque, significa credere che si può dialogare con tutti e che la pace inizia quando si considera l’altro un fratello.

La sua testimonianza evangelica prende forma perché “si sentiva fratello del sole, del mare e del vento, sapeva di essere ancora più unito a quelli che erano della sua stessa carne. Dappertutto seminò pace e camminò accanto ai poveri, agli abbandonati, ai malati, agli scartati, agli ultimi” (Fratelli tutti 2).

In questo tempo in cui si invoca da più parti la pace, Francesco ci aiuta a ritrovare nel nostro cuore, abitato da Dio, la vera pace. Identificandosi in tutto con Cristo povero e crocifisso, “si liberò da ogni desiderio di dominio sugli altri, si fece uno degli ultimi e cercò di vivere in armonia con tutti” (Fratelli tutti 4).

Francesco di Assisi ancora oggi ci incoraggia a essere autentici cristiani sulle strade del mondo!