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«Caro Papa ti scrivo». Ogni giorno 100 chili di posta per Leone XIV
Lettere, cartoline, biglietti da tutto il mondo: dalle metropoli statunitensi ai villaggi sperduti del Sud del mondo

Lo sfogo per una situazione familiare delicata, la richiesta di una preghiera a causa di una malattia o della perdita del lavoro; il semplice desiderio di essere ascoltati e di ricevere un consiglio; fino all’incoraggiamento e agli auguri per «un pontificato proficuo e ricco di doni spirituali». Lettere, biglietti di felicitazioni, cartoline, fogli scritti a mano. A migliaia, con un’unica destinazione: “Papa Leone XIV, Vaticano”. I più precisi specificano anche: “Palazzo Apostolico, 00120 Città del Vaticano”. Ma ogni busta, anche se incompleta, trova la sua strada. Ben 100 chili di corrispondenza cartacea sono indirizzati al nuovo Pontefice ogni giorno. Un flusso ininterrotto – in realtà non dissimile da quanto avveniva anche con papa Francesco – registrato già nei primissimi giorni dopo l’elezione (lo scorso 8 maggio) e che converge nel centro di smistamento di Poste Italiane di Roma Fiumicino, il primo a ricevere questa imponente mole di missive. Le lettere, dice il responsabile del centro, Antonello Chidichimo, «arrivano da ogni angolo del mondo, dagli Usa all’India, dal Kosovo all’Estremo Oriente, difficile stabilire una statistica dei Paesi di provenienza della maggior parte degli invii».