Diocesi
Giada Menicagli: 20 anni dalla sua nascita al cielo, 20 anni d’amore

Domenica 8 gennaio alle ore 17.00, nella parrocchia della Sacra Famiglia, don Fabio Menicagli ha celebrato la Santa Messa per il ventesimo anniversario della nascita in Cristo di Giada Menicagli, alla presenza di don Federico Locatelli e don Ordesio Bellini e di una numerosa assemblea, giunta in chiesa, per pregare e ringraziare Giada. Il canto di inizio, “Il disegno”, è come una descrizione della vita di Giada, catechista della parrocchia di Shangay e umile ragazza che amava il prossimo con tutto il cuore. Immenso il cuore di Giada, c’è sempre stato posto per tutti, soprattutto per i bambini, per i malati e per i sofferenti, per coloro che avevano un cuore duro e che lei ha tentato di accordare, testimoniando la fede e facendo conoscere la Parola di Dio.
Giada come ogni fiore della terra fatto crescere dal Signore dove non c’era niente. All’inizio della Messa don Fabio ha ricordato che siamo tutti riuniti per Giada, come venti anni prima, riuniti in Cristo amore, senza di Lui tutto resterebbe vano. Nell’omelia, don Fabio spiega l’importanza di essere buoni cristiani: celebrando il battesimo del Signore, siamo chiamati a comprendere l’incarnazione, siamo invitati a cogliere l’epifania, ovvero la manifestazione e la rivelazione di Gesù. Ricordando che Gesù agisce nel nascondimento, viene sottolineato l’aspetto fondamentale del cristiano, che è quello di agire nella vita senza farsi pubblicità, ma di compiere buone azioni. Anche Giada non ha fatto niente di eclatante da mostrare alle persone o per mettersi in mostra: ha vissuto la sua vita nel dolore, nel silenzio, cercando di aiutare il prossimo, come dovrebbe fare qualsiasi buon cristiano. La vita di Giada è un dono di Dio e in quanto tale lei si è donata agli altri con amore. Giada è riuscita a donare di più di quanto lei abbia scritto nel libro “La Tua Sindone”, di più di quanto le persone che l’hanno conosciuta, direttamente o indirettamente, abbiano scritto nelle numerose lettere che arrivano da un ventennio alla famiglia Menicagli. Accadono delle cose impreviste ogni volta: Lorenzo, una persona che ha letto dieci anni fa il libro “La Tua Sindone”, trovato in una chiesina di Ortisei, ha voluto conoscere la famiglia, vedere la casa di Giada per poi andare al camposanto per vedere la sua tomba! Anche noi, come Giada, per essere cristiani autentici dobbiamo seguire la luce di Cristo, pregare per la comunione delle comunità, scoprire l’amore e la grandezza di Dio che viene a salvarci. Un Dio che chiama e che ha accolto tutto e tutti riuniti nel suo Amore, un Dio così grande che si fa piccolo per salvarci. L’Eucarestia è centrale nella vita di un cristiano, come lo è stata centrale nella vita di Giada, che emozione quando per l’ultima comunione, finalmente, ha potuto ricevere l’ostia consacrata in quanto era celiaca. Giada è testimone di fede per noi cristiani e ci insegna a stare in ginocchio in preghiera davanti al Santissimo. Bisogna Essere piccoli e riconoscerci umili creature di Dio, figli di Dio, serve un cambiamento se non lo abbiamo ancora capito. Al termine della celebrazione ha preso parola don Ordesio per fare le congratulazioni alla comunità parrocchiale e soprattutto ricordare che quel territorio di periferia, che lui ha sempre conosciuto poco, in realtà, ha dato i natali alle persone più umili e le più servizievoli della diocesi, come lo è anche don Fabio. Shangay, dice don Ordesio, è una zona in cui la grazia di Dio funziona come i fiumi sotterranei, che non si vedono quando scorrono, ma poi emergono quando meno te lo aspetti. In seguito, Loredana, un’amica di Giada e scrittrice del testo di “Canzone per Giada”, ha letto una sintesi di due missive arrivate alla famiglia Menicagli da don Nicola Giampaolo della Primavera Missionaria.
Ecco i testi originali
Gent.mi Signori Menicagli, ho letto con commozione la “biografia” di vostra figlia Giada, ricavata dal suo Diario. Sono doni di Dio agli uomini persone come vostra figlia e uno sprazzo di cielo agli uomini del nostro tempo presi dalle cose materiali e spesso lontani da Dio. Sono come il lievito che nel tempo darà il pane buono. Mi ha fatto riflettere molto la fede genuina e semplice di Giada. Ha parlato del suo rapporto con il Signore con la semplicità del Vangelo e ha accolto Gesù nel suo intimo con il “ testamento dell’amore” …. “ Ho capito che mi inviti a non giudicare ma ad amare” …. “ Tu sei il mio respiro, il mio riposo, il mio rifugio, sei un amico che fa parte di me”. Giada, uno splendore di luce che non si è spento con la morte ( o nascita al cielo, dies natalis dicevano i primi cristiani ) ma sono certo che continua e continuerà a illuminare le nuove generazioni.La voglio ricordare “ nella piantina di castagno “ che crescerà e diventerà ombra di riposo per il silenzio di tanti che l’hanno conosciuta o la conosceranno del racconto degli altri; allora quel silenzio diverrà “ il Tuo silenzio. Ero e sono consapevole che Tu mi parlavi e che piano piano i semini che stavi mettendo in me daranno risposte al mio sapere “ .
Cari amici, mi rendo conto del grande vuoto che Giada ha lasciato nella vostra casa, ma sono certo che la vostra fede vi sostiene e vi fa pensare a quella grande verità: “ la Comunione dei Santi”. Giada è davanti a Dio nel quale ha creduto, sperato e amato, ed è unita a noi con la sua intercessione e la sua preghiera. La preghiera dei Santi. Per questo il pianto si cambia nella gioia, così come dice il Salmo :“ seminammo nel pianto, raccoglieremo nella gioia”. Metterò nel mio Breviario il ricordino di Giada e mi sarà di richiamo a “ spogliarmi di me stesso, di mettermi a nudo davanti a Te. Ho tolto braccialetto, anello e rossetto. Ho avvertito la tua semplicità, volevo incontrarti così”! Vi ringrazio di avermi fatto conoscere Giada. E’ un incoraggiamento ad avere fiducia nei giovani e nel futuro. Pregherò per voi. Con l’augurio di ogni bene e di Buona Pasqua, gioia del Signore Risorto! Il Padre Rettore Don Nicola Giampaolo. PRIMAVERA MISSIONARIA Collegio Preziosissimo Sangue Piazza San Paolo 4 00041 Albano Laziale
Gent.mi Signori Menicagli, grazie del libro “Schegge di vita” che gentilmente mi è stato mandato. Ho potuto conoscere in maniera più approfondita chi era Giada e il profumo della sua santità che ha lasciato nella vostra famiglia e nella comunità degli uomini che ha conosciuto e che sono rimasti edificati dal suo sorriso nella sofferenza. Giada fa parte dei testimoni della Fede nella vita ordinaria, nella certezza che “ l’uomo contemporaneo ascolta più volentieri i testimoni che i maestri , o , se ascolta i maestri, lo fa perché sono dei testimoni”. Spero che nel tempo la Chiesa riconosca l’eroicità delle sue virtù e l’umanità intera la possa invocare come santa anche nella liturgia della Chiesa. Ribadisco quanto vi scrissi nel 2005, lettera che vi accludo, e chiedo al Signore per voi tutti la serenità del cuore pur nel vuoto della mancanza di Giada dalla vostra casa. Con l’augurio di ogni bene vi saluto cordialmente. Il Padre Rettore Don Nicola Giampaolo. PRIMAVERA MISSIONARIA Collegio Preziosissimo Sangue Piazza San Paolo 4 00041 Albano Laziale
La stessa Loredana, prima di concludere cantando il “Canto per Giada”, ha voluto ringraziare Giada per come ha vissuto e per come le è vicino oggi, leggendo un pensiero di sua figlia Claudia, che in estate ha passato un momento dolorosissimo, la perdita della figlia appena nata, eche ha voluto ringraziare Giada per essere stata per lei un esempio di accettazione grandissimo e di fiducia nei piani del Signore, dimostratosi veramente durante la sua malattia. Ha ringraziato anche Roberto ed Emanuela che sono stati per lei e il marito due esempi grandissimi, perché quando vedi due genitori che hanno perso una figlia e sono certi, non della morte, ma della sua nascita in Cristo, ti senti più serena, sai che è possibile un’attesa di speranza e amore prima del congiungimento. Dopo, rivolgendosi a don Fabio, rievocando le sue parole precedenti, Loredana si è ricordata quando Giada, tenendo la manina di sua figlia Claudia, da catechista, la vigilia di Natale accompagnava i gruppetti di bambini a portare i doni alle famiglie povere. Giada tiene ancora oggi la mano a Claudia, Giada tiene la mano di chi soffre e di chi cerca Cristo.
n ringraziamento particolare va al parroco della chiesa della Sacra Famiglia don Adriano Scalini per la sua grande disponibilità.