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Cosa significa essere uniti a Cristo e come avviene nella nostra vita?

V Domenica di Pasqua

Parole chiave: commento al vangelo (220)
Chi rimane in me ed io in lui fa molto frutto

Dal Vangelo secondo Giovanni 15,1-8
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato.
Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».

“Io sono la vite e voi i tralci”. Gesù utilizza un’immagine semplice, figlia del suo tempo, per descrivere l’unione tra lui e noi. Forse oggi si preferirebbe l’immagine della connessione internet. Senza la connessione non è possibile navigare, non è possibile essere uniti con qualcuno per comunicare.Cosa significa essere uniti a Cristo e come avviene nella nostra vita? Nel contesto dell’ultima cena il Signore rassicura gli Apostoli; la morte di Gesù non romperà il legame con lui. Noi rimarremo sempre uniti a lui. Cristo non resterà sotto forma di idea o ricordo in seno alla comunità apostolica, bensì come presenza vivificante e motivante la vita e l’attività degli stessi discepoli; “senza di me non potete far nulla”, aggiunge Gesù. Il Signore, infatti, afferma che una vita non unita a lui è inconsistente; senza di me non potete fare niente, aggiunge nel discorso. Possiamo allora capire chi siamo come uomini e come donne ed il fine della nostra vita, solo a partire dalla relazione con Gesù. Al di fuori di questa relazione vi è solo il non senso, il vuoto e la ricerca disperata di trovare un forma sostitutiva di un “dio”.La vita cristiana è unione profonda con Gesù nella Chiesa. Non esiste una vita cristiana solitaria, la fede in Gesù è un’esperienza comunitaria di amore. La vite è una, il Signore Gesù, i tralci sono molti, i cristiani. Noi siamo uniti a Gesù in virtù della fede e del battesimo e questa unione è rafforzata dalla Parola di Dio e dall’Eucarestia. La preghiera è la linfa che parte da Gesù, entra in noi per mezzo dello Spirito Santo e ritorna.

Chi rimane in me ed io in lui fa molto frutto
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